Dopo il rilancio, una nuova asta: l’hotel DuoMo va a Patacconi


Sembrava tutto fatto dopo l’acquisto all’asta dello scorso dicembre dell’hotel DuoMo di Rimini per 2,2 milioni da parte del 33enne riminese Leonardo Patacconi. Invece, un’offerta migliorativa pari a 2 milioni 450 mila euro, pervenuta nei termini previsti dalla legge al curatore fallimentare dell’avveniristico 4 stelle, Andrea Ferri, aveva rimesso tutto in discussione. A contendere a Patacconi l’hotel Duomo era una società milanese della quale avrebbe fatto, parte secondo alcuni rumors, un noto imprenditore turistico della zona.
Questa mattina al tribunale di Rimini si è tenuta una nuova asta. Patacconi ha presentato una nuova offerta portando la cifra complessiva per l’acquisto a 2 milioni e 500 mila euro. Nessun rilancio, invece, da parte della società milanese. Partita finita e hotel Duo.Mo questa volta aggiudicato in maniera definitiva. Sarà quindi il 33enne riminese, figlio del compianto imprenditore Stefano, il nuovo proprietario.
“Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura. Ho voluto fortemente l’hotel Duo.Mo e per fortuna è andata bene”, ha detto con sollievo l’imprenditore riminese, ex amministratore unico del tour operator Condor, fondato oltre 60 anni fa da suo padre e ceduto nel 2018 al Gruppo Uvet. L’obiettivo di Patacconi è noto: “Riportare la struttura ai fasti di un tempo. L’hotel ha bisogno di qualche miglioria soprattutto nelle camere e nelle aree comuni. Vorrei rilanciare la zona bar, attualmente aperta solo per le colazioni. Mi piacerebbe che il DuoMo ritornasse un punto di aggregazione e di riferimento per i riminesi, anche attraverso eventi, dj set e aperitivi”.
In questo lo aiuterà la moglie Polina, oltre ad una squadra di professionisti del settore che Patacconi inizierà a comporre solo dopo aver sbrigato le ultime formalità: “Sono riminese, vivo a Rimini e sono da sempre legato a questa città come del resto lo è la mia famiglia. Mia nonna paterna iniziò negli anni ’50 gestendo un hotel a Riccione, poi mio padre con il tour operator è stato un punto di riferimento in ambito turistico e io vorrei continuare nel loro solco”.
Ai tempi della sua realizzazione, l’albergo di design progettato dall’archistar Ron Arad era costato circa 10 milioni di euro e vantava a pieno regime un giro d’affari di circa un milione. Si tratta di una struttura di 2 mila metri quadri, dotata di 34 camere e 9 suite. Patacconi rileva anche tutto l’arredamento, le licenze, i titoli abilitativi con cui viene attualmente esercitata l’attività alberghiera (portata avanti con successo dal curatore Ferri) e i contratti di lavoro con i dipendenti indicati nella documentazione agli atti della procedura.