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presenti 47 quattro zampe

Pepe, il Rex riminese, e gli altri. Al canile Cerni adottati 66 cani abbandonati

In foto: Pepe
Pepe
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 26 dic 2022 12:19 ~ ultimo agg. 27 dic 10:59
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Una famiglia è partita da Roma per adottare a Rimini l’anziano Pepe, un pastore tedesco simile a Rex che a causa dell’età avanzata, 15 anni, si temeva non riuscisse a trovare qualcuno disponibile a prendersene cura. Dopo un appello lanciato sui social dal canile Stefano Cerni, la sua foto è stata notata da una famiglia romana che aveva da poco perso un cane molto simile e che ha deciso di adottarlo.

Quella di Pepe è una delle tante storie a lieto fine, grazie anche al prezioso lavoro degli operatori della struttura di via San Salvatore e di famiglie che decidono di accogliere in casa un amico a 4 zampe. Kora, una meticcia un po’ schiva e diffidente, che è stata per tanti anni nel canile di Rimini anche per il carattere apparentemente timoroso, alcuni mesi fa ha trovato famiglia dove già ci sono anche un altro cane e un gatto. Il 2022 ha visto anche l’adozione di Aron, un doberman entrato in canile a seguito di una serie di episodi di morsicatura, che dopo essere stato affiancato da un istruttore cinofilo dello Stefano Cerni, è stato accolto da una famiglia che lo gestisce senza alcuna difficoltà. 

I cani che valicano le porte dello Stefano Cerni sono per lo più animali che portano con sé un bagaglio esperienziale caratterizzato da sofferenze e dolore, quali maltrattamenti, abbandoni o rinunce di proprietà, la quale rappresenta la principale causa del loro ingresso in canile. Nel corso del 2022 sono entrati 126 cani, di cui 18 per rinunce di proprietà. Le adozioni totali, invece, sono state 66. Attualmente sono presenti 47 cani più altri 9 che si trovano presso la struttura di Vallecchio, anche questa di competenza del Comune di Rimini. L’anno prima, nel 2021, le adozioni erano state 57 a fronte di 141 ingressi, il che conferma la sempre maggiore sensibilità della comunità riminese e centralità del canile.  

  Per noi l’adozione rappresenta sempre un momento delicato, da una parte la malinconia di dover salutare dei cani a cui inevitabilmente ci affezioniamo tantissimo, e dall’altra parte la grande gioia nel sapere che saranno accolti da persone e famiglie che gli vogliono bene e che sapranno come farli sentire avvolti dall’affetto – spiegano dal canile Stefano Cerni – Una volta arrivati, i nostri ospiti vengono presi in carico da degli esperti e orientati in un percorso di riabilitazione. Una formazione indirizzata in parallelo anche ai richiedenti l’adozione, attraverso un percorso fatto di consigli e informazioni tecniche”. 

 L’anno è ormai agli sgoccioli e ci tengo a esprimere un ringraziamento speciale ai volontari e agli operatori del canile di Rimini per il loro lavoro quotidiano e per la professionalità che li contraddistingue e che non è data soltanto da una conoscenza della ‘materia’ ma anche da empatia, sensibilità e capacità di gestire situazioni non semplici – è il commento dell’assessora ai diritti e al benessere degli animali, Francesca Mattei – L’adozione è un atto di generosità bellissimo ma che allo stesso tempo deve essere il frutto di una scelta accurata, non di un capriccio passeggero. Bisogna essere convinti prima di condividere una quotidianità con un animale, che sia un cane o un gatto, ed è anche per questo che gli strumenti conoscitivi messi a disposizione dal canile Stefano Cerni sono fondamentali per porre le premesse di una convivenza felice e per evitare epiloghi spiacevoli”. “Ci tengo anche a ricordare – aggiunge l’assessora – l’importanza dei microchip, i quali possono essere applicati dai veterinari accreditati presso la Regione Emilia-Romagna“.