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un solo indagato

Truffa dell'hotel Gobbi, la Procura sommersa dalle denunce

In foto: i sigilli ad agosto all'hotel Gobbi
i sigilli ad agosto all'hotel Gobbi
di Lamberto Abbati   
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lun 14 nov 2022 17:15 ~ ultimo agg. 15 nov 10:54
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A distanza di tre mesi dalla chiusura dell’hotel Gobbi di Marebello, la Procura di Rimini è stata sommersa di denunce da parte di clienti che si sono dichiarati truffati.

Era il 10 agosto quando la polizia Locale di Rimini si presentava davanti al due stelle di viale Siracusa per apporre i sigilli e ricollocare i clienti in altri hotel. Un provvedimento amministrativo motivato dalla mancanza della nomina del rappresentante Tulps, ovvero del soggetto incaricato di occuparsi della sicurezza della struttura. La chiusura era stata in un certo senso provvidenziale, dal momento che ha interrotto le ripetute truffe perpetrate ai danni dei clienti. Che, quando arrivavano all’hotel Gobbi dopo aver prenotato una stanza con tanto di caparra versata, scoprivano che la struttura era al completo. Ad attirarli erano le tariffe, decisamente low cost: 33 euro al giorno a persona, con pensione completa, nel periodo di Ferragosto.

Una truffa che avrebbe generato, stando a stime non ancora definitive, un danno economico di quasi 800mila euro. Ai clienti ‘bidonati’ vanno sommati anche i fornitori che non hanno ricevuto i pagamenti e i proprietari che hanno affittato l’immobile senza ricevere il canone pattuito.

Ad oggi alla Procura di Rimini sono arrivate un centinaio di denunce per truffa, ma si stima che le persone raggirate possano essere molte di più. Al momento nel registro degli indagati figura solo il gestore: si tratta di Marco Giordano, torinese di 33 anni, che assistito dall’avvocato Massimiliano Orrù ha sempre sostenuto di essere stato all’oscuro di tutto. Non avrebbe mai gestito personalmente le prenotazioni e continua a ribadire di non essersi intascato neppure un euro. Le indagini, però, non sono ancora chiuse e non è detto che Giordano resti l’unico indagato.