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L'intervento della presidente

Consiglio occupato. Corazzi: le istituzioni non possono piegarsi

In foto: Giulia Corazzi
Giulia Corazzi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 11 nov 2022 13:56 ~ ultimo agg. 18:52
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Le istituzioni non possono piegarsi e non si piegheranno a questo tipo di atteggiamenti. A dirlo è la presidente del consiglio comunale di Rimini Giulia Corazzi dopo l’occupazione dell’aula da parte della minoranza avvenuta ieri sera dopo l’annuncio della mancanza del numero legale per la seduta tematica sulla sanità chiesta dal consigliere 3V Matteo Angelini (vedi notizia). “Un conto è la diatriba politica – prosegue la presidente –, un conto è deliberatamente scegliere di infrangere le regole della nostra comunità e mancare di rispetto all’istituzione che noi tutti rappresentiamo e in questo non vi è nulla di eroico o di democratico.” “Non mi spaventano certo quindi le offese personali arrivate da chi evidentemente da tempo ha perso la propria bussola non solo politica ma anche morale – aggiunge -, mi spaventa di più la deriva che si vuole far prendere a questo Consiglio Comunale cosa che nessuno di noi che vive e si impegna nelle istituzioni può accettare. Chi in nome della democrazia fa il più grande atto contro la democrazia stessa non ha cura di questa città e del suo bene e questo non posso e non possiamo tollerarlo” conclude.

L’intervento di Giulia Corazzi, presidente del consiglio comunale

Quando la sede istituzionale per eccellenza della nostra città viene occupata con arroganza e prepotenza, allora deve scattare un vero moto d’orgoglio collettivo nel dire che le istituzioni non possono piegarsi e non si piegheranno a questo tipo di atteggiamenti che, per fortuna, pochi cittadini incoscienti e ancora più incoscienti consiglieri hanno perpetrato nella serata di ieri.

Di fronte a questi atteggiamenti serve chiarezza e assoluta certezza nel sapere che un conto è la diatriba politica, un conto è deliberatamente scegliere di infrangere le regole della nostra comunità e mancare di rispetto all’istituzione che noi tutti rappresentiamo e in questo non vi è nulla di eroico o di democratico.

La scelta politica della maggioranza di non partecipare alla seduta è legittima e nel pieno delle loro facoltà di consiglieri. Cosa che non è legittima e il rifiuto categorico di alcuni componenti della minoranza di discutere il tema dei medici sanitari sospesi se non tramite le modalità da loro pretese quindi con un consiglio ad hoc, che implica costi non banali al Comune e che implica anche il vincolo del numero legale; fino ad arrivare poi, una volta non esaudite le loro richieste, rifiutando ogni tipo di mediazione politica, ad occupare il Consiglio Comunale.

Dal punto di vista politico e, se mi si permette, umano quanto successo non può essere banalizzato: sono stata eletta in questo consiglio comunale da giovanissima e qui sono cresciuta consapevole della grande responsabilità che ricopriamo, la stessa che comprendo oggi ancora più nel mio ruolo di Presidente, per questo dal punto di vista umano, e personale, mi rimane impossibile giustificare i toni, gli insulti e le provocazioni rivolti non solo a me ma all’intero Consiglio Comunale da Consiglieri che, in forza della loro posizione, si sono sentiti giustificati a fomentare il pubblico tra insulti, cori e tanto altro nella nostra sede istituzionale; consiglieri che siedono in questi banchi da anni o che ancora peggio hanno preso parte al governo della città e che precedentemente hanno sempre condannato certi atteggiamenti, e che oggi con estrema convinzione non solo ripetono ma diventano i primi a fomentare gli stessi atteggiamenti che solo poco fa condannavano.

Non mi spaventano certo quindi le offese personali arrivate da chi evidentemente da tempo ha perso la propria bussola non solo politica ma anche morale, mi spaventa di più la deriva che si vuole far prendere a questo Consiglio Comunale cosa che nessuno di noi che vive e si impegna nelle istituzioni può accettare. Chi in nome della democrazia fa il più grande atto contro la democrazia stessa non ha cura di questa città e del suo bene e questo non posso e non possiamo tollerarlo.
Ringrazio le forze dell’ordine che si sono prontamente prodigate per aiutarci a gestire l’occupazione e a far uscire le persone.
Ringrazio quei consiglieri di minoranza che accortisi della gravità di quello che stava succedendo sono rispettosamente usciti dall’aula dimostrando che la politica è anche altro.