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Dati Fondazione Moressa

I lavoratori immigrati producono l'11,5% del Pil dell'Emilia Romagna

di Andrea Polazzi   
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mar 25 ott 2022 13:54
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La presenza straniera in Italia si conferma in crescita, anche se a ritmi inferiori rispetto a dieci anni fa. A gennaio 2022 gli stranieri regolari sono 5,2 milioni, pari all’8,8% della popolazione. La concentrazione è maggiore nelle regioni del Centro Nord. In vetta c’è la Lombardia seguita dal Lazio e dall’Emilia Romagna. In quest’ultima risiedono 566.687 stranieri, il 12,8% della popolazione (l’incidenza più alta d’Italia). Oltre uno su due (52,2%) è donna.
A livello occupazionale, i lavoratori immigrati sono stati più penalizzati dalla pandemia, in quanto più precari e quindi non tutelati dal “blocco dei licenziamenti”. Ma la situazione è tornata a migliorare nel 2021. Il tasso di occupazione degli stranieri è oggi al 57,8%, leggermente inferiore rispetto a quello degli italiani (58,3%). 258mila sono gli stranieri occupati in Emilia Romagna, vale a dire il 13% del numero di occupati totali in Regione. Il Valore Aggiunto prodotto dai lavoratori stranieri in Emilia Romagna è di quasi 16,5 miliardi di euro, l’11,5% del totale. In Italia invece l’impatto dell’immigrazione sul Pil è di 144 miliardi, il 9% del dato complessivo. La maggior parte di questa “ricchezza” si concentra nel settore dei servizi, ovvero il comparto a livello nazionale che registra il maggior numero di occupati stranieri. Se, invece, osserviamo l’incidenza per settore, i valori più alti si registrano in agricoltura (17,9%), ristorazione (16,9%) ed edilizia (16,3%).
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa (che ha elaborato i dati), “nonostante l’emergenza Covid abbia colpito fortemente i lavoratori immigrati, in quanto più precari rispetto agli italiani, il contributo dell’immigrazione in Italia continua ad essere fondamentale in molti settori. In questo senso, dovrebbe essere prioritario favorire gli ingressi legali e contrastare l’irregolarità”.