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martedì 23 aprile 2024
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Meteoroby

Cos'è una bomba d'acqua. La parola all'esperto di meteo

In foto: foto Piero da Cerasolo Rivazzurra di Rimini
foto Piero da Cerasolo Rivazzurra di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 2 ott 2022 13:14 ~ ultimo agg. 18:43
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I meteorologi li chiamano nubifragi, ma il termine “bomba d’acqua” oggi è diventato molto popolare per descrivere gli effetti dirompenti di questi eventi sui territori colpiti. Una bomba d’acqua è una precipitazione improvvisa e intensa, che avviene in un breve lasso di tempo. È concentrata in un’area limitata a un paio di chilometri, ma può causare esondazioni e allagamenti dagli effetti disastrosi. Ad aiutarci ad approfondire il fenomeno Roberto Nanni Tecnico Meteorologo AMPRO Certificato WMO e divulgatore scientifico
“Bomba d’acqua” è un termine giornalistico coniato dai mass media italiani come libera traduzione dell’inglese cloudburst (letteralmente “esplosione di nuvola”). Non è altro che un violento nubifragio in cui la quantità di pioggia caduta supera i 30 millimetri all’ora, o – secondo altri climatologi – quando le precipitazioni superano i 50 millimetri nell’arco di due ore.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐨?
Le nuvole che danno origine alle bombe d’acqua si formano per la differenza di temperatura tra il suolo e il cielo. L’aria calda proveniente dal mare sale fino a incontrare correnti più fredde che, come sappiamo, la fanno condensare e facilitano la formazione di nubi temporalesche. Nel periodo estivo, quando le acque marine sono più calde, e nei primi mesi d’autunno, quando la temperatura dell’aria inizia a calare, questi fenomeni sono più frequenti perché la differenza tra masse d’aria (quella umida e calda proveniente dal mare e quella più fredda negli strati superiori dell’atmosfera) aumenta. Tuttavia, il fenomeno è ancor più incentivato quando si è in presenza di una anomalia della tropopausa (cioè un temporanea diminuzione dell’altezza della colonna d’aria troposferica): in questo caso una forte corrente di aria calda in ascesa impedisce maggiormente alle gocce di pioggia condensate di cadere a terra. La pioggia, già formatasi, si solleva e aumenta in dimensione, mentre altre gocce più piccole si formano ai livelli più bassi. In questo modo, grandi quantità d’acqua si accumulano nell’atmosfera, per poi precipitare tutte insieme quando le correnti ascendenti si indeboliscono e le nuvole non riescono più a trattenerle.
Le bombe d’acqua sono più comuni in montagna e in collina, perché le pendenze del terreno facilitano la risalita delle correnti di aria calda verso l’atmosfera. Ma i nubifragi possono colpire qualsiasi territorio e, sempre più spesso, ne sentiamo parlare per l’intensità e gli effetti devastanti che hanno in Europa e in Italia.
𝐈𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐫𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞?
Negli ultimi cinquant’anni, le temperature degli oceani sono aumentate di circa 0.014°C l’anno, per un totale di 0.7°C in mezzo secolo. Non solo: il Mar Mediterraneo è stato colpito da questo fenomeno più della media globale, con un incremento complessivo di oltre 1.5°C a partire dagli anni Ottanta. Inoltre, l’innalzamento delle temperature marine fa aumentare l’evaporazione dell’acqua ed è alla base dell’intensificazione delle piogge e delle forme di precipitazioni più estreme.