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Da vice a presidente

Ambito territoriale. Mazzotti presidente, il primo non cacciatore

In foto: Loris Mazzotti
Loris Mazzotti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 30 ott 2022 16:07
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L’imprenditore agricolo Loris Mazzotti, in rappresentanza di Confagricoltura, è il nuovo presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia della Provincia di Rimini. Dopo le dimissioni di Michele Grassi, il vicepresidente Mazzotti è stato chiamato a guidare l’Atc fino al prossimo rinnovo del consiglio direttivo, in programma tra un anno e mezzo. “Avere un presidente non cacciatore alla guida dell’Atc è un fatto anomalo, ma dopo nove anni alla vicepresidenza ho ben presente le dinamiche da tenere in considerazione, gli equilibri tra il mondo della caccia, dell’agricoltura e della tutela ambientale: tutte tematiche su cui l’Atc ha un ruolo di primo piano e sul territorio sta ottenendo risultati apprezzabili“, queste le prime parole di Loris Mazzotti, titolare di un’azienda agricola a Mulazzano di Coriano e consigliere comunale nello stesso comune con delega a caccia, pesca e agricoltura. Tra le varie attività svolte dall’Atc c’è la verifica e liquidazione dei danni della fauna selvatica cacciabile (caprioli e cinghiali in primis). “Nell’Ambito di Rimini lo scorso anno questi danni sono stati contenuti, rientriamo nei parametri medi regionali, segno che l’attività di contenimento è stata efficace – illustra il presidente – Ma con l’ingresso della peste suina questa attività assume ancor più rilevanza. I conteggi sui danni relativi all’anno in corso non sono ancora ultimati, ma nel 2022 si sono notati problemi sulle semine. L’obiettivo da qui alla fine del mandato è di cercare di limitare l’affluenza dei cinghiali il più possibile per difendere le attività degli agricoltori: abbassare il numero di questi animali selvatici è fondamentale, anche se prima del contenimento serve sempre fare tanta prevenzione. Le squadre di caccia hanno comunque ben recepito l’impegno. Come Atc sosteniamo anche gli interventi delle colture a perdere, cioè quelle coltivazioni funzionali all’alimentazione delle specie liberate sul territorio – conclude Loris Mazzotti – come fagiani, lepri, pernici rosse… nell’ambito delle zone di ripopolamento e cattura“.