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una campagna di crowdfunding

Ospedale delle tartarughe all'ex delfinario. Percorso intricato ma nel 2023 si parte

In foto: l'ex Delfinario (Newsrimini)
l'ex Delfinario (Newsrimini)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 30 set 2022 16:59 ~ ultimo agg. 1 ott 10:50
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Una sorta di sanatoria per autorizzare la permanenza di alcuni parti abusive ma la cui rimozione potrebbe pregiudicare la struttura portante. Un iter che è a buon punto e che potrà finalmente permettere, tra la primavera e l’inizio della prossima estate, una prima apertura dell’ex Delfinario, chiuso dal 2017, nella sua nuova veste di ospedale delle tartarughe, aperto a pubblico e scuole, in attesa di procedere poi alla riqualificazione completa. Lo hanno spiegato oggi l’assessore Montini e i rappresentanti di Club Nautico e Fondazione Cetacea, le realtà che hanno ottenuto la concessione della struttura, in una conferenza stampa.

In settimana si è tenuto un incontro a cui ha partecipato anche il sindaco, Jamil Sadegholvaad che ha portato novità. “Per la ristrutturazione dell’ex delfinario ci risvolti positivi– spiega la Montini- che consentiranno nei prossimi mesi la sua apertura per l’utilizzo da parte di Fondazione Cetacea, sarà così possibile accogliere e curare tartarughe, che poi verranno liberate in mare, come fa sempre la Fondazione”. E ciò porterà anche all’attesa riqualificazione della struttura nell’ottica della rigenerazione urbana su cui “la nostra città sta investendo tanto”, sottolinea l’assessore. Fondazione Cetacea e Club Nautico hanno presentato “un progetto di vanto per la struttura darà lustro alla nostra città e anche la possibilità di visita e fruizione del centro per cittadini e turisti in un punto strategico di Marina centro”.
Durante i lavori e con la demolizione delle aree abusive della struttura, sono emerse delle criticità. “Il percorso è ancora molto tortuoso- conclude- ma le principali criticità sembrano essere superate”.
“I concessionari dovranno presentare delle richieste di modifica del progetto preliminare che riguardano gli spazi interni e che consentiranno una loro migliore fruizione”. Si procederà a una ‘sanatoria’, per mantenere alcune parti di cui era in un primo tempo previsto l’abbattimento, ma la deroga “è consentita– precisa la Montini- in casi in cui la demolizione di alcuni parte crei pregiudizio a struttura originaria”.

A causa di questi problemi tecnici si è creato “un ritardo nei nostri programmi– spiega Santolini del Club Nautico – vogliamo ora procedere con il primo step, che consentirà di aprire la struttura, facendo piccoli interventi, mostreremo poi negli anni il valore del progetto e inizieremo da lì la riqualificazione totale del bene in concessione”, anche seguendo le novità che introdurrà il futuro Piano spiaggia.
L’apertura di quello che sarà il Quartier generale della Fondazione Cetacea è auspicato per Pasqua, o al più tardi inizio giugno. Il nuovo centro recupero potrà contare su 12 vasche, in cui ospitare e curare altrettante tartarughe grazie alla presenza h24 di un laboratorio veterinario specializzato. Il centro non sostituirà, ma si aggiungerà a quello di Riccione della Fondazione, per potenziare anche la capacità di salvataggio degli animali marini che sempre di più sono a rischio nell’Alto Adriatico, vittime per lo più degli effetti della pesca a strascico. La Fondazione, riconosciuta come ente di ricerca dallo Stato, si porta una dote di 120 volontari, 54 soci, più di 800 tartarughe salvate negli ultimi 10 anni e oltre 30 mila visitatori che ogni estate visitano la sua sede di Riccione.
“Siamo già nell’ottica di duplicare la presenza della Fondazione e le sue attività – spiega Sauro Pari della Fondazione CetaceaRiccione sarà la sede dell’educazione ambientale e Rimini quella per il grande pubblico e i grandi eventi-progetti”. “Portiamo a Rimini un’eredità importate e visibilità sui progetti di ricerca scientifica sul mare”.
Il progetto condotto con Club Nautico è sicuramente “l’obiettivo più grande mai intrapreso dalla Fondazione”.
Punto di partenza è un contributo di 50.000 euro della Regione per l’acquisto delle vasche e dei primi impianti. Ma per portare a termine quella che è la “prima fase” e consentire l’avvio della struttura, è stata avviata una campagna per la raccolta fondi on-line, a cui possono partecipare tutti e che si rivolte in particolare ai riminesi. Per partecipare www.produzionidalbasso.com. La raccolta terminerà il 31 dicembre ed entro quella data saranno organizzate diverse iniziative in città – eventi e cene di beneficenza. “Tutto quello che sarà incassato verrà investito per rendere possibile l’apertura entro il 2 giugno – concludono i promotori – speriamo nel contributo dei riminesi e delle aziende del territorio”.