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sicurezza degli autisti

Tassisti (Co.Ta.Ri): rischi aggressioni e ci chiamano anche i covid positivi

In foto: repertorio
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di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 5 ago 2022 15:05 ~ ultimo agg. 17:23
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Una categoria nel mirino quella dei taxisti, sia per i recenti scioperi (che però hanno fatto segnare una vittoria alla categoria ottenendo lo stralcio dell’articolo 10 del ddl concorrenza)  che per le denunce via social degli utenti, che lamentano di non poter usare il pos (pur obbligatorio) per pagare le corse, problema che pare non esistere a Rimini. Esiste invece un problema di sicurezza. Questa mattina a “Tempo reale estate” su Radio Icaro e Icaro tv (canale 18) è stato ospite il Presidente della cooperativa taxi Rimini (CO.Ta.Ri) che ci ha anche raccontato le difficoltà di un mestiere sempre più pericoloso nelle nostre zone, soprattutto di notte, fuori dai locali.

Dopo l’aggressione di qualche giorno fa (30 luglio) all’autista di un autobus di linea, picchiato da cinque turisti ventenni tedeschi in piazzale Curiel a Riccione e finito in ospedale con una prognosi di 20 giorni, è venuta a galla la situazione di grande rischio nella quale sono costretti a lavorare autisti e tassisti che battono giorno e notte le strade della provincia riminese. Alessandro Taranto è il presidente della Co.Ta.Ri La cooperativa taxi di Rimini che raduna 60 mezzi (sono 71 in tutto i taxi a Rimini). Fa il tassista da 14 anni ma è per strada dal 1989, è stato anche autista di autobus.

La notte può succedere di tutto, soprattutto all’uscita dai locali. Si tratta di una situazione presente soprattutto a Riccione, dove c’è una maggiore concentrazione di locali, qui a Rimini ormai ne sono rimasti appena due (Coconuts e Classic). Quando prendiamo una chiamata non sappiamo mai come andrà a finire. Mi è capitato di rifiutare una corsa oppure di entrare a marcia indietro in una via (soprattutto nella zona sud di Rimini, specie vicino alla ferrovia) per poter scappare via qualora mi si presentasse una situazione poco chiara. C’è un limite a tutto anche per noi, che siamo sulle strade h24 notte e giorno. A volte ci troviamo in situazioni davvero difficili da gestire. Io quando finisco un turno di notte, la mattina dico sempre che mi è andata bene quando torno a casa con la macchina tutta intera senza aver subito danni – racconta Taranto. I danni li fanno principalmente i ragazzi – ha detto ai microfoni di Radio Icaro durante la trasmissione “Tempo reale estate” Alessandro Taranto – Presidente Co.Ta. Ri Taxi Rimini.

Negli ultimi due anni si è aggiunta un’altra pratica che mette a rischio la salute dei tassisti: “Ci chiamano per farsi venire a prendere all’ospedale o in pronto soccorso perché i parenti non sono disposti a venirli a prendere quando gli dicono che sono positivi al covid e questi che si dichiarano sono anche bravi. Molti non lo fanno”.

Da anni la possibilità di riformare il settore è al centro di un dibattito piuttosto acceso: con le proteste e gli scioperi di fine luglio alla fine hanno ottenutolo stralcio dell’articolo 10 del ddl Concorrenza, che a detta loro avrebbe potuto creare le premesse per una liberalizzazione del settore, mettendo a rischio l’attività professionale. Poi sono arrivati i video-denuncia sui social da parte di personaggi pubblici con in testa la giornalista Selvaggia Lucarelli, seguita poi da altri fruitori del servizio taxi (principalmente in grandi città come Roma o Milano ndr) accusati di non accettare i pagamenti con carta di credito, ormai obbligatori.

Su tutti i mezzi della cooperativa Co.Ta.ri è possibile pagare con il pos quindi per residenti e turisti non c’è alcun problema. La cosa che un po’ scoccia sono le commissioni altissime che si pagano con alcune carte come l’American Express e il fatto che certe banche chiedano 26 euro al mese per il servizio. Questo pesa perché sono aumentate le spese per avere i mezzi in regola per non parlare del prezzo del carburante che è arrivato a costare quasi il doppio rispetto a 15 anni fa”.