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Rimini rappresentata

Seconda conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Dom 26 Giu 2022 10:58 ~ ultimo agg. 6 Giu 07:40
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Anche Rimini rappresentata alla seconda Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, inaugurata ieri a Roma dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’appuntamento, promosso dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina insieme ad AICS – Agenzia italiana della Cooperazione allo Sviluppo, ha visto infatti nella giornata d’apertura l’intervento di Riccardo Sirri, direttore della OnG EducAid, all’interno della sessione “Cooperazione e disabilità: disability mainstreaming per i diritti delle persone con disabilità”.

Focus della relazione il tema dell’educazione inclusiva per minori con disabilità applicata alle nuove tecnologie nello scenario post-pandemico.

Sono 240 milioni i bambini disabili nel mondo – circa 1 ogni 10 minori di età compresa tra 0 e 17 anni – e la maggior parte di loro (il 14,9%) vive in Africa occidentale e centrale. I bambini con disabilità hanno scarse possibilità di frequentare la scuola, addirittura 10 volte in meno rispetto a bambini dello stesso Paese e della stessa età.

Il processo di inclusione a cui l’organizzazione riminese si riferisce nell’implementazione dei suoi interventi nei Paesi del Sud del mondo, prevede un approccio che guarda alla globalità della sfera educativa, sociale e politica, prende in considerazione tutti gli studenti, senza alcuna distinzione, ed interviene prima sui contesti poi sull’individuo.

Gli obiettivi a cui si deve mirare sono sia quantitativi: tutti devono avere la possibilità di andare a scuola e la scuola deve essere accessibile in termini strutturali (quindi abbattimento delle barriere architettoniche, predisposizione dei servizi di trasporto per chi non riesce autonomamente ad arrivare a scuola, assistenza di base all’interno della scuola, tecnologie informatiche accessibili), che qualitativi: la progettazione di interventi educativi deve partire da un’analisi funzionale alla costruzione di un progetto di vita che sia sostenibile per lo studente, sia gratificante sul piano personale e sociale, e renda produttiva e viva la persona a partire dal contesto di appartenenza.

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