Il bilancio è di due ditte edili chiuse, tre lavoratori in nero e altri 19 inquadrati irregolarmente. E’ quanto emerso dai controlli effettuati dal Nucleo Ispettorato carabinieri del Lavoro di Rimini, a seguito di indagini svolte dalle Compagnie di Rimini e Riccione, e dalla Tenenza di Cattolica.
Le verifiche in 17 cantieri hanno permesso di scovare lavoratori non registrati, pagamenti in contanti, infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro, mancata concessione del riposo settimanale e superamento dei prescritti orari di lavoro, mancato versamento contributivo, nonché inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro come l’omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa valutazione dei rischi aziendali, omessa redazione del piano di emergenza ed evacuazione.
Per due delle 17 ditte che impiegavano tre lavoratori del tutto in nero è scattato il provvedimento sospensivo dell’attività. E’ stato poi accertato l’impiego irregolare di altri 19 lavoratori sui 44 controllati. Inoltre sono emerse evasioni contributive per 9 mila euro.
In particolare, è stata chiusa una ditta edile di Rimini, gestita da un imprenditore straniero, che impiegava un lavoratore in nero e dove sono state riscontrate violazioni delle normative su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e per mancata formazione e addestramento. Inoltre c’erano pseudo artigiani, fatti passare per lavoratori autonomi e in realtà dipendenti della ditta. Qui sono state anche elevate sanzioni amministrative per un totale di oltre 10 mila euro.
In due ditte edili di Riccione, un cantiere in centro e l’altro sul lungomare, entrambi gestiti da imprenditori italiani, ancora violazioni concernenti la salute e sicurezza dei lavoratori e mancata formazione e addestramento di lavoratori dipendenti. Le sanzioni sono arrivate a toccare quota 14 mila euro.
Un altro cantiere gestito da imprenditore straniero è stato chiuso a Bellaria Igea Marina, dove i lavoratori in nero erano due. I pagamenti avvenivano con i soldi “nel pugno” e le regole sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro non venivano minimamente rispettate. Stesso discorso per quanto riguardava la formazione e l’addestramento. Infine sempre a Bellaria, anche in un cantiere di un imprenditore italiano c’erano dipendenti che figuravano come artigiani autonomi: sanzioni amministrative per un totale di 32 mila euro.