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29 persone indagate

Propaganda Isis sul dark web, perquisizioni e sequestri anche a Rimini

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 28 mag 2022 13:21 ~ ultimo agg. 29 mag 08:49
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In diverse città italiane, tra cui Rimini, polizia di Stato e carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni disposte dalla Procura distrettuale di Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

L’attività investigativa ha avuto inizio oltre un anno fa in seguito alla segnalazione – acquisita dai carabinieri del Ros e dall’antiterrorismo della polizia di Stato attraverso l’Fbi – dell’esistenza di un sito di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis presente nel dark web, cui potevano aver fatto accesso internauti presenti in Italia.

Circa 2000 gli indirizzi IP riconducibili a visitatori del sito in questione – verosimilmente geolocalizzati in Italia perché associati a provider nazionali – i quali, secondo le prime informazioni, oltre ad aver frequentato in più occasioni l’ambiente virtuale nascosto, avevano scaricato materiale di propaganda dell’organizzazione terroristica.

Servizi di osservazione e pedinamento, affiancati a mirate attività tecnico informatiche, hanno permesso di isolare 29 persone. Alcune di queste erano già emerse in pregresse attività investigative, altre erano state segnalate dal comparto di intelligence nazionale come titolari di profili social contraddistinti da contenuti estremisti, altre ancora invece si erano semplicemente evidenziate per aver manifestato indicatori di radicalizzazione.

Una perquisizione è stata effettuata nei giorni scorsi anche dalla Digos di Rimini. Nel mirino dell’antiterrorismo infatti è finito un giovane nordafricano, residente nel Riminese, la cui posizione è ancora al vaglio degli investigatori. Grazie ad apposite intercettazioni telematiche, sarebbero emersi molteplici accessi al dark web, come se vi fosse una costante consultazione dei contenuti e non una semplice visione casuale o estemporanea. Per questo motivo gli agenti hanno sequestrato computer e cellulari dell’indagato, che ora verranno accuratamente analizzati.

Tra il materiale rilevato nei vari sequestri, sono emersi video e immagini di propaganda dell’organizzazione terroristica dello stato islamico, raccolte della rivista Al Naba, apparato ufficiale di Daesh, comunicati dell’agenzia di stampa Amaq, organo di diffusione delle principali operazioni di Isis nel mondo, audio della casa mediatica Al Furqan e della radioemittente ufficiale di IS Al Bayan, manuali di tecniche di combattimento e auto-addestramento, oltre a file multimediali contenenti la storiografia del Califfato.