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il comune di riccione denunciò

"Marano inquinato", caduta l'accusa di diffamazione per Legambiente

In foto: la foce del Marano
la foce del Marano
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 10 mag 2022 20:28 ~ ultimo agg. 21:23
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Nell’agosto dello scorso anno Legambiente Emilia Romagna aveva lanciato l’allarme: “Le acque della foce del Marano risultano ancora fortemente inquinate”. Era quanto emerso dal monitoraggio a campione delle acque marine e delle foci dei fiumi eseguito dall’associazione di ecologisti. Degli 11 punti campionati dai volontari e dalle volontarie due erano quelli inquinati, uno di questi per l’appunto era il Marano.

Paola Fagioli, direttrice Legambiente Emilia-Romagna, aveva spiegato: “La foce del Marano a Riccione risulta, dallo storico dei nostri campionamenti, fortemente inquinata da dieci anni. Questo significa che nulla è stato fatto per migliorare la depurazione, e che persistono le criticità alle foci dei fiumi. Ad aggravare la situazione c’è da evidenziare che questa foce si trova al centro di una spiaggia frequentata dai bagnanti. Per questo segnaleremo, ancora una volta, le criticità riscontrate da Goletta Verde alle autorità preposte per avviare delle indagini serie per capire l’origine di questo inquinamento e garantire un miglioramento della depurazione, tutelando la salute dei cittadini e delle cittadine”.

Frasi che non erano affatto piaciute (per usare un eufemismo) alla sindaca di Riccione, Renata Tosi, forte dei test effettuati da Ausl Romagna e certificati dalla Regione, che ritenevano le acque del Marano idonee alla balneazione. “Nel 2021 le acque a sud della foce del Marano sono state classificare ‘buone’ mentre quelle a nord ‘eccellenti’ – si era affrettato a spiegare il Comune in una nota -. Il prelievo effettuato dall’Ausl sulle acque marine alla foce del Marano sono datate 26 luglio 2021, e la Regione Emilia-Romagna ne ha certificato e comunicato all’Ufficio Ambiente la conformità e l’adeguatezza per la balneazione. Il test di Legambiente è antecedente e risale al 20 luglio 2021. Inoltre si tratta di prelievi effettuati nella foce e non nelle acque marine antistanti la foce“. 

Da qui la decisione della Tosi di denunciare Legambiente Emilia Romagna per diffamazione, “per tutelare l’immagine di Riccione e salvaguardare i suoi cittadini e turisti da informazioni ingiustamente allarmistiche soprattutto in presenza di dati e Enti certificatori pubblici (Arpae – Regione Emilia Romagna) che attestano risultati completamente opposti. Basta con comunicazioni allarmistiche di risonanza mediatica nazionale e internazionale divulgate in concomitanza di date fondamentali per la stagione estiva, come i giorni intorno Ferragosto”. 

Un’accusa, quella lanciata dal Comune di Riccione, che la Procura di Rimini non ha condiviso. Il pm, infatti, aveva chiesto l’archiviazione e questa mattina il gup Benedetta Vitolo ne ha accolto la richiesta. Il tribunale di Rimini, quindi, non ha ravvisato alcun elemento diffamatorio in quelle dichiarazioni, scagionando di fatto la direttrice Fagioli.