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sabato 12 marzo

Assemblea pubblica NO War

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 11 mar 2022 10:38 ~ ultimo agg. 17 mar 09:28
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Rifiutare la guerra non può che significare rifiutarne la logica, i presupposti e l’economia. È più che mai urgente schierarsi contro la guerra di Putin, e contro tutte le guerre, anche le “nostre”.
Per questo Casa Madiba organizza un’assemblea pubblica per Sabato 12 Marzo ore 15.30 in Piazza Malatesta a cui è invitata tutta la cittadinanza
Ecco il manifesto:
Una volta Gino Strada ebbe a dire “io non sono pacifista, io sono contro la guerra”. Per lui non era sufficiente, cioè, dichiararsi genericamente a favore della pace, ma occorreva essere conseguenti nelle scelte e nelle azioni affinché quest’ultima si affermasse.
Si tratta di una frase che riecheggia in queste giornate drammatiche, in cui la quasi totalità dei leader delle principali potenze occidentali si dichiara a favore della pace, ma poi si prepara per la guerra.
Forse, oggi, abbiamo la necessità e la responsabilità di essere ancora più chiarə su cosa significhi essere a favore della pace e contro la guerra. Il rifiuto di quest’ultima infatti non può passare che attraverso scelte politiche coerenti e concrete. Qual’è il discrimine tra chi vuole davvero un futuro di pace e chi nasconde dietro generici slogan velleità egemoniche e di potenza? Quale prospettiva dovremmo promuovere noi, che ancora non siamo direttamente toccatə da questa sporca guerra?
Sentiamo l’esigenza di confrontarci collettivamente a partire da questo nuovo scenario in cui siamo immersə, provando ad individuare tre capisaldi della discussione comune: disarmo, accoglienza degna, transizione ecologica.
DISARMO
Oggi, più che mai, pace fa rima con disarmo. Riduzione delle spese militari, ridimensionamento della produzione e del commercio di armamenti, riduzione del peso economico e politico dell’industria della guerra e sua riconversione.
ACCOGLIENZA DEGNA
La guerra tende a rinsaldare i confini e ad alimentare le pulsioni xenofobe e razziste. Pace, solidarietà e accoglienza non possono allora che rappresentare facce diverse di una stessa medaglia. Accoglienza degna, per tutti/e, indipendentemente dal colore della pelle e dalla geografia di provenienza.
TRANSIZIONE ECOLOGICA
Un’economia ecologica rappresenta il perno fondamentale di una politica che assuma la solidarietà e la pace come proprio orizzonte. Un mondo energivoro e basato sulle fonti fossili, passivo di fronte agli scenari catastrofici che ha di fronte, non può perciò essere né pacifico, né giusto.