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500 alberghi pronti a riaprire

Rimini prepara la Pasqua della ripartenza con gli ostacoli caro-energia e mancanza di personale

In foto: turisti russi all'Aeroporto di Rimini: torneranno?
turisti russi all'Aeroporto di Rimini: torneranno?
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 21 feb 2022 16:38
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Quella del 2022 si sta configurando come una Pasqua all’insegna del ritorno alla normalità anche sul fronte turistico, della voglia degli italiani di tornare a muoversi, a viaggiare e a rilassarsi grazie al progressivo allentamento delle restrizioni anti-Covid. E’ questa la previsione che arriva dagli operatori turistici di Rimini. Dopo un marzo contrassegnato dalla ripartenza degli eventi fieristici internazionali – come il Sigep (12 – 16 marzo) seguito da Beer & Food Attraction (27-30 marzo) e da Enada Primavera (30 marzo 1 aprile) – e dagli eventi sportivi come la Rimini Marathon (19 e 20 marzo), a Rimini si attende una buona affluenza di turisti. Ecco perché circa il 50% degli albergatori ha deciso di riaprire in vista dei due ponti di Pasqua e del 25 aprile. E i telefoni degli hotel e degli uffici informazioni Iat hanno ripreso a squillare.

Sono circa 500 gli alberghi di Rimini che ad oggi – stima il Comune – verranno aperti per il periodo pasquale. I 300 annuali riapriranno già a partire dal Sigep e a questi si aggiungeranno più di 200 hotel stagionali. Secondo le stime degli operatori, le richieste di informazioni e di prenotazioni sono alte: molti sono in attesa di capire quali saranno le disposizioni del Governo in vista del 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza, altri invece attenderanno come di consueto anche le previsioni meteo per scegliere il last minute. In tanti, però, hanno già iniziato a chiedere informazioni.

“Il weekend di Pasqua e poi il ponte del 25 aprile, che quest’anno cade di lunedì, sarà il primo, vero banco di prova per la stagione turistica che ci auguriamo possa essere quella del progressivo ritorno alla normalità e della ripartenza – afferma il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad -. Rimini per Pasqua si farà trovare pronta con il Fellini Museum completato nelle sue tre sedi, con il suo polo museale rinnovato e con un calendario di ‘cose da fare’ che coinvolge mare e centro storico. A partire dal Paganello che torna nella sua collocazione tradizionale del periodo pasquale e che dal 16 al 18 aprile porterà sulle nostre spiagge centinaia di giocatori di beach ultimate provenienti da tutta Europa”.

La partita si gioca in questi giorni in base alle scelte che farà il governo per favorire il turismo – è l’analisi del primo cittadino – perché la necessità è quella di non rimanere indietro rispetto altri Paesi nostri diretti concorrenti come Francia, Spagna e Grecia. Abbiamo bisogno di risposte subito per consentire agli operatori di programmare e di non rimanere indietro. Dopo aver eliminato il tampone per chi arriva dai Paesi dell’Unione Europea, il nostro auspicio è che vengano resi più agevoli gli ingressi anche per chi arriva dagli altri stati. Sappiamo che sono molti i turisti russi che in questi giorni stanno telefonando per avere informazioni e che sono in attesa di conoscere i nuovi provvedimenti. Come sempre a incidere sulla Pasqua sarà anche l’andamento meteorologico, ma la capacità di attrazione del sistema Rimini nel suo complesso di parchi tematici aperti, qualità di offerta alberghiera, eventi, servizi e qualità urbana diffusa, saranno un banco di prova in vista del grande maggio che fra Macfrut (3-5 maggio) e soprattutto adunata nazionale degli Alpini (5-8 maggio) si preannuncia molto interessante”.

Insomma, a due mesi dalla Pasqua le prime indicazioni sono confortanti per la Riviera e per Rimini in particolare, anche se qualche ostacolo alla ripartenza ancora permane: “Da un lato c’è il caro-energia, che, oltre a incidere sulla capacità di spesa delle famiglie, potrebbe portare una quota di albergatori a valutare se aprire o meno, ancor più nel caso di temperature rigide con la necessità di riscaldare le strutture – mette in guardia il sindaco -. Dall’altro, il problema ormai trasversale a tutto il settore dell’ospitalità del reperimento di personale adeguatamente formato e motivato. Un fattore molto critico, quest’ultimo, che si sta riproponendo anche nel 2022 e che rischia di rappresentare il nodo più problematico in vista della prossima stagione estiva”.