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Relatore Maurizio Cottone

"Luna di fiele" sabato 26 protagonista a Cinema & Psicoanalisi 2022

di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 21 feb 2022 15:09
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Sarà “Luna di fiele” la pellicola protagonista del quarto appuntamento con “Cinema & Psicoanalisi 2022”, la rassegna di cineforum ispirata al rapporto tra cinema e psicoanalisi quest’anno dedicata al cinema poliedrico di Roman Polanski. La rassegna è organizzata dall’Associazione “Itaca” di Rimini, in collaborazione con il Centro didattico di psicoanalisi e psicodramma analitico di Roma, con la Biblioteca Comunale Antonio Baldini, e con Fo.Cu.S. – Fondazione Culture Santarcangelo.

Appuntamento sabato 26 febbraio alle ore 15:30 alla Biblioteca Baldini di Santarcangelo (via Pascoli, 3). Relatore Maurizio Cottone, psicoanalista didatta SIPsA – COIRAG.

Ingresso libero con posti limitati. Si consiglia la prenotazione. Sono necessari il Green Pass Rafforzato ed è obbligatorio l’uso della mascherina FFP2.

Per informazioni: tel. 0541 356299, biblioteca@comune.santarcangelo.it

IL FILM
“Luna di fiele” (Bitter Moon – 1992), film tratto dal romanzo di Pascal Bruckner “Lunes de fiel”, mette in scena una situazione apparentemente normale, quella dell’innamoramento di uno scrittore, Oscar, per la giovane ballerina Mimì. Ben presto nell’esplosiva situazione emotiva ed erotica che si produce, si immettono comportamenti perversi (sadomasochisti, esibizionistici, scatofili) rivolti a mantenere intatta l’intensità emotivo-affettiva fusionale.

Imprigionati dalla impossibilità di separarsi e, nello stesso tempo, dalla necessità di mantenere in vita una relazione agonizzante rispetto alle loro esigenze emotive, i due possono solo instaurare dinamiche sadomasochistiche e perverse, coinvolgendo altri partner in questo gioco al “massacro emotivo”.

La vicenda narrata nel film di Polanski è emblematica nella doppia simmetria di trasformazione dell’amore in odio e della capacità della perversione di comporre l’uno e l’altro facendoli coesistere. Ci si trova quindi nella situazione paradossale di dover uccidere l’oggetto d’amore ogni volta che non assolve la funzione di oggetto totale, per poterne constatare l’indistruttibilità, risentirlo vivo e potersi riunire a lui. Dalla continua instabilità tra separazioni e riunioni si giunge alle fase in cui né l’una né l’altra sono più possibili: uno stallo, ben descritto dall’enunciato paradossale “né con te né senza di te”. Si può allora pervenire all’attivazione di dinamiche sadomasochistiche estreme che paradossalmente uniscano la coppia non più nella vita ma nella morte: tentativi di suicidio, suicidi a due, omicidi-suicidi che ‘legano’ a vita coppie altrimenti destinate alla separazione.

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