Indietro
menu
l'intervista

Cenni si candida a sindaco di Riccione: “Aperto al dialogo coi partiti. La Tosi? Una perfetta ambasciatrice”

In foto: L’imprenditore Attilio Cenni mostra i simboli delle sue liste civiche
L’imprenditore Attilio Cenni mostra i simboli delle sue liste civiche
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 4 min
Sab 12 Feb 2022 15:50 ~ ultimo agg. 15 Apr 16:08
Tempo di lettura 4 min Visualizzazioni 1.234

“Mi definisco un democratico liberal progressista, che non si colloca in nessun schieramento politico ma che vuole migliorare la città che ama, Riccione”. Attilio Cenni, riccionese, 73 anni, figlio di Biagio (sindaco della Perla Verde per 10 anni), è un imprenditore di successo in ambito turistico (proprietario fra gli altri del Grand Hotel Des Bains) che in passato ha rivestito anche la carica di assessore al Bilancio. E’ attivo nel mondo associazionistico locale, ha una profonda conoscenza della città che considera “un brand” con un valore importante sia per i cittadini che per i turisti. “Brand che però va consolidato per garantire che funzioni in futuro sempre meglio”. E’ il primo ad uscire allo scoperto e ad annunciare la sua candidatura a prossimo sindaco di Riccione.

Cenni, perché ha deciso di candidarsi?

“Perché amo Riccione, è la città dove sono nato e cresciuto, e penso che abbia un enorme potenziale ancora in espresso”. 

Correrà da solo alle prossime amministrative?

“L’intenzione è quella di agire in coalizione, difficile pensare di correre da solo. Sono apertissimo al dialogo, non ho preclusioni. Non sono né di destra né di sinistra, anche se Fratelli d’Italia e la parte salviniana della Lega non sono compatibili con il mio profilo. Conosco molto bene Renata Tosi, siamo amici. Pensi che quando lei era ragazzina ne ero addirittura innamorato. Ho saputo che le piacerebbe fare la vice sindaca e se venissi eletto perché no? Renata, donna bellissima e molto intelligente, sarebbe un’ottima ambasciatrice di Riccione nel mondo”.

Quanti voti serviranno al prossimo sindaco di Riccione per essere eletto?

“Secondo i miei calcoli, circa 9mila voti… Non sono mica pochi”.

Si fa il nome di Claudio Cecchetto come uno dei possibili candidati: cosa ne pensa?

“Con Cecchetto mi sento quasi quotidianamente, è un imprenditore di successo, una persona che stimo, però non conosce i fondamentali della politica. Sotto questo aspetto è un disco rotto, ripete sempre le stesse cose, parla sempre di ciò che ha fatto e mai di quello che farà. E poi i riccionesi non voteranno mai uno che è stato rifiutato dai misanesi”. 

Dal sondaggio che ha commissionato alla società Staff&Call per testare la sua notorietà è emerso che il 41,3% dei riccionesi non la conosce. Spieghi a queste persone chi è Attilio Cenni. 

“Un riccionese doc, cresciuto a pane e politica. Mio padre Biagio è stato per dieci anni sindaco di questa città e il mio mentore politico è stato Italo Nicoletti. Alla presidenza delle Farmacie comunali ho litigato con i sindacati, mandato a casa purtroppo 14 persone e chiuso il deposito. Così facendo ho risanato il bilancio portandolo da un passivo di 2 milioni a un attivo di 3, quando le ho lasciate. Adesso sono un imprenditore in ambito turistico”.

Ha pronte due liste civiche a sostenere la sua candidatura: ce le presenta?

“La prima si chiama ‘Buonsenso Riccione’ e raccoglie operatori economici, pensatori liberi, personaggi di spessore in vari ambiti. La seconda è ‘Noi a Riccione’ e ne fanno parte le 16 etnie di lavoratori che partecipano all’economia riccionese. Queste persone, che con il loro lavoro contribuiscono a mandare avanti il comparto ricettivo e non solo, finora sono state invisibili nonostante abbiano una grande importanza. Pensi che nel mio hotel (il Grand Hotel Des Bains, ndr) il 70% dei lavoratori è extracomunitario”. 

Nelle sue liste non mancheranno le donne.

“Esattamente. Mi piacerebbe che fossero composte per i 2/3 da donne e per 1/3 da uomini. Chi mi ha salvato nel mio percorso politico sono state sempre le donne, le mie figlie e le mie mogli”.

Entriamo nel suo programma elettorale: quali sono le sue priorità?

“Per prima cosa sistemerei i marciapiedi per permettere a coloro che hanno degli handicap di poter girare Riccione in tutta sicurezza, poi creerei nuove ciclabili, ci sono troppe auto sulla strada. Sistemerei il porto e mi occuperei dei due punti neri della città: la zona Abissinia e il Marano. Per riqualificare la prima punterei ad avere delle terme di altissima qualità in stile Montecarlo, mentre al Marano potrebbero sorgere degli ostelli della gioventù. Per migliorare Riccione, poi, servono architetti illustri: penso a Renzo Piano per viale Ceccarini e a Calatrava per il ponte su viale Milano. Infine vorrei costruire delle palazzine per le giovani che coppie che ad oggi sono costrette ad abitare fuori Riccione a causa dei prezzi d’affitto troppo alti”.

E sul tema sicurezza?

“Ne ho già parlato con le forze dell’ordine e credo sia fattibile predisporre dei cordoni di sicurezza all’uscita della stazione ferroviaria e del Metromare. Una sorta di prefiltraggio, dove chi ha precedenti penali non può entrare nel cuore di Riccione”. 

Altre notizie