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Raggiunto l'accordo

Mattarella bis. I commenti degli elettori riminesi

In foto: il presidente al Galli (Newsrimini.it)
il presidente al Galli (Newsrimini.it)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
sab 29 gen 2022 16:47 ~ ultimo agg. 31 gen 07:43
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Dopo l’accordo della maggioranza parlamentare per un Mattarella bis e la rielezione nella serata di sabato del presidente della Repubblica, arrivano i commenti dagli esponenti politici riminesi protagonisti del voto. Nel generale apprezzamento per la figura del presidente uscente, non mancano le polemiche su quanto avvenuto in questi giorni a Roma.

Il commento di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Regionale e grande elettrice:

La riconferma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è un segno di grande fiducia. In questo particolare momento storico una figura come la sua è indispensabile per mantenere la stabilità di cui il Paese ha bisogno. Verso Mattarella è quindi doveroso un sentito ringraziamento per la sua generosità.

Il settennato del presidente è stato caratterizzato da profonde trasformazioni politiche, economiche e sociali a livello globale. Un contesto in cui si è reso necessario gestire equilibri delicati e tante crisi, fino alla pandemia, non ancora conclusa, soprattutto per le ripercussioni che hanno travolto vari aspetti della quotidianità, dal lavoro, alla scuola, alla vita sociale. Ecco perché abbiamo ancora bisogno della sua guida, capace di mantenere la rotta con profondo rigore morale per affrontare le sfide che ci aspettano da qui ai prossimi mesi. In queste ultime ore il Parlamento ha espresso dei segnali chiari stringendosi attorno alla figura del presidente Mattarella e dobbiamo ascoltarli nell’interesse dell’unità e del Paese.

Credo che un ruolo chiave dobbiamo riconoscerlo al segretario del Partito democratico Enrico Letta per come ha gestito la vicenda del Quirinale, con equilibrio, serietà e coerenza. La vicenda è stata complessa, difficile. I numeri sono noti, il comportamento delle diverse forze politiche anche. Siamo di fronte a un sistema politico parlamentare bloccato, su cui ci sarà da riflettere bene in futuro e intervenire. Un rinnovamento dei regolamenti parlamentari e del sistema elettorale. In questo quadro così fragile ci siamo mossi anche tenendo conto di un punto politico fondamentale, la tenuta del governo Draghi. Tutto ciò è stato preservato e il Pd si è dimostrato serio e responsabile garantendo stabilità al Paese in un momento così delicato come quello del post Pandemia. Ci attendono ora mesi di grande lavoro.

Il commento di Antonio Barboni, senatore di Forza Italia:

“L’elezione del Presidente della Repubblica e il momento più alto dell’attività parlamentare. In ogni caso è un giorno di festa per le istituzioni. E’ una elezione maturata in un contesto politico unico ed irripetibile, determinato da una legge elettorale sostanzialmente bipolare in un quadro politico tripolare, in ragione del quale nessun schieramento aveva una maggioranza per poter imporre un proprio candidato. La particolare situazione economica, sanitaria e politica internazionale hanno portato, alla fine, ad una scelta di saggezza e responsabilità della maggioranza di governo che ha chiesto al Presidente Mattarella di accettare un nuovo mandato per aiutare il Paese con la sua autorevolezza, competenza e senso dello Stato in questo travagliato momento. A Lui il grazie incondizionato del Presidente Berlusconi e di Forza Italia”.

Il commento di Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle:

“Il MoVimento 5 Stelle ha assunto, sin dall’inizio, una posizione trasparente e lineare nell’affrontare l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Il nostro intento, nella conduzione egregia del Presidente Conte, è sempre stato quello di assicurare al Paese una figura istituzionale autorevole, di alto profilo, super partes, fuori dalle logiche dei partiti con una particolare attenzione per i profili femminili. L’invito ad avviare un confronto seguendo queste direttrici non è mai stato accolto dal centro-destra che ha voluto inscenare delle prove di forza il cui unico risultato è stato lo sfaldamento della coalizione. Non era nostro intento mettere in campo delle candidature di bandiera che avrebbero potuto dividere il Paese, come è accaduto con la auto-candidatura di Silvio Berlusconi o con la proposta di liste contenenti nomi appartenenti alla sfera politica di destra, ricordando, come sancito dalla Costituzione, che il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale. Ancora più vergognoso è stato il tentativo di speculazione e di propaganda politica messo in scena attraverso la forzatura istituzionale della proposta della seconda carica dello Stato, la Presidente del Senato, Elisabetta Casellatti nei confronti della quale abbiamo dovuto optare per l’astensione.

La nostra proposta interna è stata sin dall’inizio quella della figura di Andrea Riccardi, profilo fuori dalle logiche di partito, storico, accademico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio che purtroppo non ha trovato accoglimento negli schieramenti di destra. Ieri sera sembrava essere arrivata la svolta con l’apertura di Lega e FdI, dopo un duro e complicato negoziato, alla proposta del Presidente Giuseppe Conte di convergere su una figura femminile e sulla quale abbiamo portato avanti una vera battaglia. Almeno due nomi di eccellenti figure femminili erano sul tavolo oltre alla sempre presente considerazione, tenuto conto del ruolo e delle qualità apprezzatissime, del Presidente Mattarella. Pur senza aver dato pubblicamente indicazioni, l’iniziativa del Presidente Conte, che avrebbe portato alla chiusura delle trattative, ha trovato la netta e ferrea opposizione di Italia Viva e Forza Italia. Oggi, con grande senso di responsabilità verso i cittadini e le Istituzioni, tenuto conto della delicata situazione in cui vive il Paese, con l’obiettivo di assicurare anche la stabilità e la continuità del Governo, fondamentale per non compromettere un percorso di azioni e riforme che in questo momento non possono essere messe in secondo piano, abbiamo deciso di prendere in considerazioni quell’opzione tenuta sempre sul tavolo da noi come MoVimento e di proporre la rielezione del Presidente Mattarella.

Questa proposta ha ricevuto ampia condivisione tra gli schieramenti politici, fatta eccezione per FdI, difatti, è adesso in corso un colloquio dei capigruppo al Quirinale con il Presidente Mattarella per rappresentargli la forte volontà espressa dal Parlamento nei precedenti scrutini di rieleggerlo nuovamente come Capo dello Stato. Le eccellenti qualità espresse dal Presidente Mattarella nella sua funzione di Capo dello Stato in questi sette anni ci rendono felici ed orgogliosi di esprimere per lui la nostra preferenza nel prossimo scrutinio.

Il commento del parlamentare Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna

Tra i veti di Enrico Letta del PD e la prospettiva di ricadere nelle sabbie mobili del ‘neo-centrismo’, con una riproposizione della politica dei due forni, Matteo Salvini con un ‘coup de theatre’ ha fatto saltare il banco. La proposta di una ri-elezione di Sergio Mattarella era l’unica percorribile per superare l’impasse, rimandando di un anno e mezzo la resa dei conti. Non ha vinto nessuno, ma con le prospettive che si stavano delineando sarebbe potuto andare peggio. E’ uno zero a zero, che lascia l’amaro in bocca a chi sperava in una svolta ai vertici del Paese, ma è servito comunque a fare chiarezza sull’attuale panorama politico”.
Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone commenta il bis di Sergio Mattarella.
“In primo luogo, è evidente che l’unità del centrodestra è oggi una chimera. Abbiamo sperato che l’area alternativa alla sinistra mostrasse coesione superando le legittime diversità. I fatti hanno smentito l’auspicio. I vertici di Forza Italia non sono riusciti a coagulare tutti i propri eletti sulla candidatura prestigiosa di Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il raggruppamento eterogeneo di centro, inoltre, pare ostacolare la formazione di una grande area liberalconservatrice, obiettivo della Lega. Fratelli d’Italia sembra preferire la strategia dell’uno contro tutti, insofferente al gioco di squadra. E’ palese, invece, che la Lega con Salvini ha giocato tutte le carte possibili. Ha proposto nomi di prestigio ricevendo solo dei ‘no’. Ha sostenuto con convinzione la novità che una donna fosse eletta Presidente della Repubblica, puntando su Casellati. Venuta meno questa opzione, Salvini ha accolto la proposta di Enrico Letta e Giuseppe Conte di votare Elisabetta Belloni. Immediatamente Letta ha cambiato idea. E questo la dice lunga sulla coerenza del Pd, che in questa situazione ha mostrato tutta la sua confusione. Non ha, nei fatti, presentato candidati credibili. E, nel dubbio, la carta vincente di Letta era Mario Draghi al Colle, pur conoscendone le gravi ricadute. Di sicuro, e questo non è un fattore ininfluente, molti ambienti del potere hanno strumentalmente dato fuoco alle polveri contro Salvini. Si tratta di quel ‘sistema Paese’ che ha tutti gli interessi ad autoconservarsi, puntando all’immobilismo, e che, per questo, teme l’attivismo del leader leghista. Non a caso, dietro le quinte, si stava predisponendo un altro progetto che, se fosse andato in porto, avrebbe bloccato per anni l’Italia nella palude del neo-centrismo. Bene ha fatto Salvini a calare la carta Mattarella, l’unico che avrebbe messo fine all’impasse. A molti questa scelta non piacerà, ma ragionandoci appare evidente che si tratta di un mero passaggio non ininfluente che separerà due epoche. Da oggi l’Italia si gioca il proprio futuro”.