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Battaglia decennale

Consigli quartiere. Marcello (FdI): dopo promesse elettorali, risposte vaghe

In foto: Nicola Marcello
Nicola Marcello
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 31 gen 2022 16:19
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Per Nicola Marcello, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, quella per la ricostituzione dei consigli di quartiere è una battaglia decennale, fatta di sei interrogazioni, quattro mozioni, tre proposte deliberative. Ancora però, nonostante le aperture da parte dell’attuale amministrazione in campagna elettorale, non ci sono risposte convincenti. Lo spiega lo stesso Marcello al termine della commissione consigliare nella quale è stata discussa la sua proposta. Definite “vaghe” le parole della vicesindaca Bellini che ha la delega in materia. “Innanzitutto – scrive il consigliere di Fratelli d’Italia – ha dimostrato di non conoscere la partecipazione e l’attività che veniva svolta dai Presidenti e consiglieri di Quartiere insieme a tanti cittadini in passato. Trovo poi paradossale definirli dei “ centri di potere”. Certo lo erano, ma semmai per il PD ed ex Ds. Basti pensare che ancora oggi le chiavi delle sedi di alcuni centri civici li hanno i referenti storici del partito di maggioranza a Rimini ed usano tali luoghi per primarie, raccolte firme e diffusione di materiale elettorale.” Secondo Marcello “la partecipazione deve essere tutt’altro anche dei CIVIVO che svolgono un ruolo eccellente per il bene Città, ma non possono sostituire certo un organo di rappresentanza Territoriale come i vecchi consigli di Quartiere“. Inoltre, prosegue, “il ruolo primario delle nuove Circoscrizioni deve essere innanzitutto quello di “Palestra Politica” per le nuove generazioni con voto anche ai sedicenni. Solo un impegno sociale e civico insieme allo sport ed alle parrocchie può allontanare tanti giovani da “brutte” distrazioni“. “Trovo poi dispendioso l’aver affidato all’Università di Bologna uno studio sulla partecipazione territoriale , ma ben vengano nuove idee se valide” conclude Marcello.

La proposta deliberativa di Nicola Marcello

PREMESSO CHE
• tutti i partiti o movimenti, nel corso delle varie campagne elettorali specie di tipo amministrativo promettono nel proprio programma elettorale un impegno specifico e solerte nella riorganizzazione degli organismi di partecipazione: scritte, volantini o dibattiti vari dedicano una certa attenzione ai temi della partecipazione dei cittadini alla “Res Publica” ed ad un rinnovato coinvolgimento attivo delle periferie, dei minorenni, degli anziani e degli immigrati;
• è auspicabile una gestione partecipata, anche di tipo amministrativo, principalmente nel campo del sociale, della cultura e delle varie attività ludico-motorio di tipo ricreativo ( ballo, musica, pittura ..) ed un rinnovata attività di tipo consultivo per argomenti di rilevanza più ampia come la viabilità, l’urbanistica , l’arredo urbano, il verde pubblico, i servizi al cittadino, la difesa del suolo e del mare , la disciplina dell’edilizia privata;
• nel marzo del 2011 è stato votato da tutto il Consiglio Comunale un impianto organizzativo per le future strutture di decentramento cittadino ed una suddivisione del territorio in 4 grossi “ Mini-municipi”, omogenei per caratteristiche orografiche , storiche e culturali.
• già nel 2012 e nel 2013 , sia in questo Consiglio che , che nella prima Commissione Consiliare sono state formulate delle ipotesi e delle proposte su cui, l’assessorato di competenza e tutti i consiglieri si erano impegnati a fornire un contributo;
CONSIDERATO CHE
• la legge n. 244 / 2007 – (legge finanziaria per il 2008), ha ridotto le spese per le Circoscrizioni, ed il Parlamento con la legge 191/2009 del 23/12/2009 ( finanziaria 2010) ha soppresso le Circoscrizioni Comunali. In seguito la legge 42/2010 ha precisato che tale misura si applicava ai Comuni con popolazione inferiore ai 250.000 mila abitanti;
• tuttavia l’autonomia amministrativa dei singoli Comuni, pur tagliando giustamente le spese ed i costi di gestione, non è stata toccata e diverse Regioni ( Es. Friuli Venezia Giulia) e Comuni (Ravenna, Forli, Cesenatico, Bellaria ecc.) si sono riorganizzati giuridicamente ed amministrativamente in senso “decentrativo” e partecipativo;
• si è ribadita la necessità di tornare tra la gente, nelle piazze, nei “Quartieri ” come riportato negli “ sfoghi” post-elettorali più ricorrenti anche da parte di Segretari di Partito, Parlamentari ed eletti a vari livelli;
• si sottolinea che, anche in questo Comune in maniera particolarmente sorprendente, la maggioranza nei due giorni antecedenti la 1° Commissione Consiliare di mercoledì 11 ottobre 2017, con una mozione presentata dal Vice Presidente del Consiglio Comunale Nicola Marcello, con la partecipazione di tre ex presidenti di Quartiere, con un comunicato di una consigliera del PD faceva passare la reintroduzione delle Circoscrizioni come una loro proposta geniale per il bene della Città come già fatta ;
• Il titolo della mozione in discussione nella 1 Commissione sopracitata “Prop . delib n 67 del 30.05.2017 : Mozione inerente “ Riorganizzazione delle strutture di decentramento ( Circoscrizioni/Quartieri) presentata dal consigliere comunale Nicola Marcello nella seduta di consiglio comunale del 27.04.17”;
• l’assessore di turno affermando brillantemente che la “libertà è partecipazione” citando Gaber, tuttavia non ha portato nulla di concreto fino alla fine della precedente legislatura ;
• Tuttavia la partecipazione è nel programma della maggioranza di questa legislatura 2021-2026 ed è un obiettivo di mandato , alla pari di quello di tutto il centro destra;
• Nella vicina Ravenna, i cittadini ravennati che hanno compiuto i 16 anni si sono recati alle urne per l’elezione dei dieci nuovi consigli territoriali già 2 volte. Tale Comune nel 2012, ha lavorato per approvare con delibera del Consiglio Comunale n°104/2012 del 30/07/2012 il “Regolamento per l’Istituzione ed il funzionamento dei Consigli Territoriali ”;
• come metodo di elezione dei consiglieri dei Consigli territoriali di partecipazione, da indagini esperite a vari livelli, il più ricorrente è certamente quello della votazione diretta da parte dei cittadini;
• si prescinde qualunque forma di nomina diretta o di selezione partitica.
• si ritiene che l’elezione debba avvenire contestuale alle consultazioni comunali, come a Bologna, anche facendo durare meno la prima consiliatura circoscrizionale;
• per i motivi sopraesposti, si ritiene che anche il Comune di Rimini si riorganizzi con i propri organismi di decentramento.
Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale

impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
1. ad affidare agli organi comunali di Supporto Competenti adeguate linee programmatiche per la reintroduzione delle Circoscrizioni o Quartieri;
2. a realizzare un adeguato tavolo di lavoro politico bipartisan ( 1 Commissione Consiliare o altro organismo ritenuto competente) per la stesura di un nuovo Regolamento con funzioni, compiti ed attribuzioni dei futuri Consigli Territoriali di Partecipazione;
6) a trasmettere la mozione al Sindaco tramite la Presidenza del Consiglio Comunale che provvede all’esecuzione del presente atto secondo le modalità indicate dal comma 10 dell’art. 25/bis del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.