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La precisazione della Provincia

Montecopiolo e Sassofeltrio: passaggio di competenze non automatico

In foto: i sindaci Montecopiolo e Sassofeltrio col presidente Santi
i sindaci Montecopiolo e Sassofeltrio col presidente Santi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 12 ago 2021 11:10
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“Stanno arrivando numerose sollecitazioni da parte di cittadini (a vario titolo) alla Provincia di Rimini per la presa in carico delle competenze riferite al passaggio dei Comuni di Sassofeltrio e Montecopiolo” spiega  il presidente Riziero Santi ricostruendo e chiarendo la fase in cui si trova il passaggio di competenze.

Santi spiega che la Provincia di Rimini ha per prima chiamato e ricevuto, il 2 maggio scorso, i sindaci dei due Comuni, mettendosi a disposizione proponendo loro di far pervenire un elenco delle questioni da affrontare, in modo tale da farsi trovare pronti al momento dei confronti ufficiali con la Provincia di Pesaro-Urbino. Il confronto si è poi spostato sul tavolo regionale, con due incontri dei Comuni con i vertici della Regione Emilia-Romagna, ai quali però la Provincia di Rimini non è stata invitata. Il Commissario governativo di recente nomina, spiega ancora Santi, dopo varie vicissitudini, non ha ancora convocato i referenti delle due Regioni e delle due Province per definire tempi e modi del trasferimento di funzioni e servizi: “passaggio tutt’altro che automatico”, spiega il presidente della Provincia che dice che anzi ci sarà una fase di transizione, come peraltro già avvenuto in occasione del passaggio dei 7 Comuni dell’alta Valmarecchia.

Nel frattempo, la Regione Marche e la Provincia di Pesaro-Urbino, dal momento del decreto di passaggio, non ricevono più pratiche e istanze dei cittadini di questi due Comuni. “Si pensi solo al fermo sulle pratiche urbanistiche e sul superbonus 110%, senza contare che fra qualche mese arriverà la stagione invernale e con essa la necessità di liberare le strade provinciali dalla neve: ad oggi non si sa chi dovrà farlo, come e con quali risorse. La Provincia di Rimini non potrà semplicemente spalmare il suo risicato budget da 20 a 22 comuni” conclude Santi, aggiungendo: “La Provincia di Rimini rimane a disposizione, in attesa che qualcuno batta un colpo”.