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"La pista già c'è"

"Doppia" ciclabile nel parco della Cava. Residenti in rivolta: troppo cemento

In foto: la pista ciclabile esistente
la pista ciclabile esistente
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 4 ago 2021 09:38
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Nell’ambito dei lavori per la realizzazione della rotatoria tra SS16 e Consolare per San Marino è prevista anche una ciclabile di collegamento tra zona a monte e zona a mare dell’Adriatica. Ma l’intervento, denunciano alcuni residenti dell’area del parco della Cava di Rimini, comporterà una colata di cemento sull’area verde realizzando un ulteriore tratto invece di sfruttare quello già esistente all’interno del parco. “Per accettare questo scempio anche questa volta verremo allettati dal “due per uno”?” ironizzano i firmatari. “Sarà una colata di inutile cemento grigio versato su uno dei pochi spazi verdi rimasti a Rimini ad imperitura dimostrazione di incapacità e totale disprezzo per l’ambiente” concludono.

L’intervento dei residenti

 Ora desideriamo informarvi di una problematica collegata alla prossima realizzazione della grande rotonda tra la strada statale 16 Adriatica e la strada statale 72 Consolare per San Marino. Assieme a questa rotonda sta per essere realizzata una pista ciclabile che collegherà la zona a monte della statale Adriatica con quella a mare.

Il problema è relativo al fatto che un ampio tratto di ciclabile è completamente inutile. Inutile perché esiste già un’alternativa e non c’è nessun bisogno di gettare tonnellate di cemento nel parco. Sembra incredibile, ma è proprio così. Anche se può sembrare impossibile che un’amministrazione comunale permetta la deturpazione di uno spazio verde quando ciò è del tutto inutile sta per accadere proprio questo.

Dalle immagini prese dall’alto appare evidente come una parte del tracciato (quello rosso dentro il parco) sia del tutto superfluo perché una pista ciclabile (il tratto giallo) esiste già da tempo. Basta solo aprire gli occhi.

Se provassimo a chiedere ad alcuni alunni delle scuole primarie di fingersi buoni amministratori comunali intenzionati a realizzare un percorso per le biciclette unendo due punti A e B sfruttando in un caso un percorso già esistente o nell’altro provocando abbattimento di alberi e deturpazione di prati quale alternativa pensate che sceglierebbero?

Se invece ponessimo lo stesso quesito ai nostri amministratori quale pensate sarebbe la soluzione scelta? Nel caso malaugurato in cui essi scegliessero la seconda possibilità verrebbe da domandarsi seriamente come amministrano ciò che dai cittadini gli è stato affidato. Purtroppo sembra che questa incapacità stia per determinare un disastro.

Per accettare questo scempio anche questa volta verremo allettati dal “due per uno”?

Verrà usata anche qui la stessa illuminata teoria compensatoria che prevede in sostituzione di un albero secolare abbattuto la comparsa di due gracili alberelli? Quando un prato viene deturpato qual’è la ricompensa prevista? Forse un’area verde di superficie doppia rispetto a quella perduta da ricavare al posto di un parcheggio?

Chi paga poi per i lavori necessari? Qualcuno potrebbe obiettare che il costo del progetto non graverà sui conti del comune perché esso sarà a carico dell’ente che realizzerà la rotonda, ma con quale logica si affida lo sviluppo della nostra città a tecnici chiamati a tracciare percorsi a caso su Rimini? La logica del risparmio oppure quella della cattiva gestione del bene pubblico? E che risparmio c’è nella distruzione dei nostri parchi?

Se dovesse essere realizzata la “PISTA CICLABILE DOPPIA” sarà come un sigillo, ma purtroppo non una innocua impronta lasciata su della cera rossa. Sarà una colata di inutile cemento grigio versato su uno dei pochi spazi verdi rimasti a Rimini ad imperitura dimostrazione di incapacità e totale disprezzo per l’ambiente.

Rimarrà una firma indelebile.

Baldinini Olga

Chiarabini Gemma

Delbianco Carmen

De Silvestri Moreno

Mennone Giosuè

Mondaini Elisa

Morri Ugo

Panigalli Christian

Rocchi Denis

Tamagnini Loretta

Zilli Francesca