Indietro
menu
Approvazione in Consiglio

San Clemente conferisce la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

In foto: il Vittoriano
il Vittoriano
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 1 lug 2021 12:31 ~ ultimo agg. 12:44
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il Comune di San Clemente, su proposta di deliberazione del Consiglio approvata all’unanimità, ha conferito, nella seduta di martedì 29 giugno la Cittadinanza Onoraria al “Milite Ignoto”, simbolo dell’identità e dell’unità nazionale. E’ stata raccolto l’invito dei promotori dell’iniziativa che vuole tutti i Comuni d’Italia riconoscere orgogliosamente la paternità di quel Caduto. Il Comune di San Clemente ha disposto che la pergamena di conferimento della Cittadinanza Onoraria sia simbolicamente trasmessa alla Legione Carabinieri Emilia Romagna all’attenzione del Comandante, Generale Davide Angrisani.

La Sindaca Mirna Cecchini, nel riprendere le parole del Comandante Angrisani, ha ricordato come tre anni dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, nel corso della quale persero la vita oltre 650.000 soldati italiani, il Parlamento approvò la legge 11 agosto 1921 per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un militare caduto nel conflitto.

“La Commissione appositamente costituita per l’individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato il Milite Ignoto – ha rammentato la Sindaca Cecchini – compì ogni sforzo affinché non fosse certa la provenienza territoriale del Caduto prescelto e neppure il reparto o la forza armata di appartenenza, poiché l’unico requisito inderogabile doveva essere quello della sua italianità”.

L’elemento di assoluta indeterminatezza consente, ancora oggi, a tutti gli italiani d’identificare un proprio caro in quel militare sconosciuto che il 4 novembre 1921 – quest’anno ricorrono i 100 anni dalla celebrazione solenne – fu tumulato al Vittoriano.

La scelta della salma, tra gli undici corpi raccolti in altrettanti significativi teatri di guerra, venne affidata, una volta disposti all’interno della Basilica di Aquileia (Udine), a Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, Sottotenente del 138° Reggimento Brigata Barletta, in rappresentanza di tutte le donne italiane, mamme e spose di soldati dispersi nella Grande Guerra.