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interrogatorio di garanzia

Omicidio di Miramare, l'assassino: "Litigi frequenti, non ricordo perché l'ho ucciso"

In foto: i carabinieri davanti al bilocale di via Lussemburgo
i carabinieri davanti al bilocale di via Lussemburgo
di Lamberto Abbati   
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mar 1 giu 2021 18:07 ~ ultimo agg. 2 giu 09:59
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I ricordi di Marcos Antonio Quispe Luyo, 31enne peruviano, sono molto frammentari, annebbiati dall’alcol ingerito quella sera. Una cosa, però, se la ricorda: i litigi con la vittima, Leonardo Yoel Vinces Ballena, nonché suo coinquilino, erano frequenti. Pare che ultimamente non lo sopportasse più. Una convivenza complicata, quella tra i due connazionali, all’interno del bilocale di via Lussemburgo a Miramare, dove nella notte tra venerdì e sabato si è consumato il delitto. Marcos, al culmine dell’ennesimo litigio, ha afferrato un coltello da cucina e colpito Leonardo al collo, squarciandogli la gola.

Oggi pomeriggio, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ripercorso davanti al gip Vinicio Cantarini e al pm Luca Bertuzzi quei momenti. Marcos, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Andrea Guidi, ha raccontato di aver incrociato Leonardo quella sera in un locale, poi le loro strade si sono divise fino al rientro a casa. Lì è iniziato un litigio violento: “Il motivo preciso non lo ricordo – avrebbe ribadito al giudice – non so come mi è finito quel coltello tra le mani, eravamo entrambi ubriachi, avevamo bevuto parecchio e…”. 

Marcos ha confermato che tra loro i rapporti erano tesi da un po’, ci sarebbero state delle mancanze di rispetto, come la musica a volte tenuta troppo alta e altre piccolezze simili. Che però, tutte sommate, devono avergli fatto perdere la testa, complice anche l’alcol ingerito durante la serata. Insomma, un motivo preciso per aver ucciso così barbaramente il proprio coinquilino pare non ci sia. Al termine dell’interrogatorio il gip ha convalidato il fermo e disposto per Luyo la custodia cautelare in carcere.