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verso il voto a Rimini

Europa Verde: non interessati a diatribe Pd, nome giusto è Affronte

In foto: Marco Affronte
Marco Affronte
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 10 giu 2021 11:25
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Europa Verde, pur precisando di partecipare con convinzione alle discussioni del tavolo di coalizione di centrosinistra, si chiama fuori dalle diatribe interne al Pd sul candidato e ripropone la sua proposta: Marco Affronte. “E’ il nome che, per competenze, professionalità, esperienza e storia personale, meglio rappresenta il cambiamento radicale che il 21esimo secolo richiede alla società e alle città” si legge in una nota. “Un nome che fa da garante, insieme a tutto il mondo di Europa Verde, alla reale transizione ecologica” conclude.

La nota di Europa Verde

Europa Verde partecipa convintamente e concretamente alle discussioni del tavolo di lavoro della coalizione di centrosinistra. Non siamo interessati alla diatriba interna al Pd per la scelta del loro candidato, essenzialmente perché a noi interessano principalmente i temi della transizione ecologica e che temi e contenuti siano al centro della discussione. Per questo abbiamo proposto a quel tavolo un nostro candidato, Marco Affronte, perché è il nome che, per competenze, professionalità, esperienza e storia personale, meglio rappresenta il cambiamento radicale che il 21 secolo richiede alla società e alle città.

Le sfide dei cambiamenti climatici, della transizione energetica ed ecologica, della sostenibilità e della qualità della vita, non sono più temi a corollario ma sono il centro di tutte le sfide future. Chi non coglie questo, resta indietro. L’Europa ha scelto chiaramente dove andare e quali obbiettivi è necessario, imprescindibile, raggiungere. Lo European Green Deal e i fondi del Recovery Fund mostrano la strada che è l’unica possibile per i prossimi decenni.

Rimini è cambiata tanto negli ultimi anni, e molto di buono è stato fatto ma ora siamo chiamati ad un cambio di passo. Dobbiamo porci seriamente il problema della riduzione della produzione della CO2, è doveroso raggiungere l’obiettivo del meno 55% di CO2 entro il 2030, così come raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050, in linea con la UE, e come unica possibilità di scongiurare un futuro di sofferenze per le nuove generazioni.

Per centrare questi obiettivi è necessario un impegno straordinario costante e quotidiano. Nella produzione di energia da fonti rinnovabili siamo nel nostro territorio a circa il 4%. C’è un lavoro enorme da fare. L’ambiente, la transizione energetica, la sostenibilità vanno posti al centro delle politiche comunali, anche riorganizzando l’intera macchina organizzativa del comune in funzione del raggiungimento di obiettivi precisi. E’ necessario definire gli obiettivi, fissare quote di bilancio dedicate, indicare gli strumenti normativi ed individuare i criteri di un attento e progressivo monitoraggio.

Bisogna coinvolgere il mondo delle scuole, ridurre i consumi negli edifici pubblici, adottare norme comunali per favorire la trasformazione e la riqualificazione degli edifici residenziali, ma anche e soprattutto delle imprese turistiche, del commercio e del terziario.

Dobbiamo ripensare alle nuove esigenze dell’abitare e degli spazi comuni. Serve finalmente un’attenzione vera sulle periferie e un forte lavoro di ricucitura urbana. Le aree urbane centrali possono essere l’eccellenza, ma “la città dei 15 minuti” (in cui tutti i servizi siano a disposizione dei cittadini ad una distanza massima di 15 minuti in bicicletta o a piedi), deve essere l’esempio per avere servizi e possibilità di vita sociale in ogni maglia del tessuto urbano della città. Biciclette e pedoni, di pari passo con una migliore qualità della vita, vanno ulteriormente agevolati e incentivati con la diffusione di “zone 30”.

Anche il tema del lavoro ha stretti legami con la crisi ambientale e con le possibili soluzioni. Con la crisi, sono stati persi migliaia di posti di lavoro nel riminese, in larghissima parte di donne. Attorno alla transizione energetica-climatica e digitale si possono e devono costruire nuove competenze e mestieri, nelle varie filiere, cogliendo l’occasione per qualificare e riqualificare anche il lavoro femminile (edilizia ecologica; nuovi sistemi energetici; sistemi alimentari a filiera corta e kmzero, ecc…).

I temi sono tantissimi – pensiamo alla mobilità elettrica, alla riconversione dell’industria nell’ottica dell’economia circolare e della simbiosi industriale – ma stanno tutti dentro a una nuova visione di un futuro dal quale non possiamo più prescindere; ed è in funzione di questi temi che noi siamo a quel tavolo e abbiamo proposto il nome di Marco Affronte.

Un nome che fa da garante, insieme a tutto il mondo di Europa Verde, alla reale transizione ecologica. Un nome che, con le sue competenze, può scongiurare il pericolo che questa visione ambientalista decantata da più parti si trasformi in una mera e propagandistica operazione di greenwashing.