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piscaglia: ripartiamo da qui

Tre capolavori del '600 in mostra al Museo di Rimini

In foto: Pulini e Piscaglia in mezzo al capolavori del Gennari (foto Riccardo Gallini)
Pulini e Piscaglia in mezzo al capolavori del Gennari (foto Riccardo Gallini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 mag 2021 19:36
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Tre gioielli del Seicento riaccendono la stagione delle mostre del Museo della città di Rimini. “Unicum, Racconti al Museo”, questo il titolo della rassegna, curata dal critico d’arte ed ex assessore alla Cultura di Rimini, Massimo Pulini, di recente alla ribalta delle cronache internazionali per aver identificato un Caravaggio.

Dal 7 maggio al 13 giugno, i visitatori potranno ammirare la “Madonna col Bambino per la Corte d’Inghilterra” di Benedetto Gennari, pittore raffinato, cresciuto alla bottega del Guercino, che lavorò a lungo per tre re e tre regine durante il XVII secolo. Gli altri due appuntamenti sono in programma dal 18 giugno all’1 agosto, con “Il ritrovato ritratto di Alessandro Tassoni”, opera del pittore Simone Cantarini, e dal 6 al 30 agosto con il dipinto “Paesaggio con Amorini in gioco” di Guido Reni.

Tratti distintivi della “Madonna col Bambino”, transitata in un’asta portoghese come Mater amabilis, sono la giocosa naturalezza del bambino che porge la rosa e l’incantevole materna dolcezza del volto della madre: dai morbidi panneggi agli incarnati ai caratteri dei volti, tutto racconta che la mano sia quella di Benedetto Gennari, quando questi era alla corte degli Stuart, come testimonia una sua nota di quadri eseguiti a Londra dal 1674 al 1688.

Si tratta di opere uniche per qualità e raffinatezza, le quali, indagate sotto il profilo storico e filologico, ed emerse dal panorama antiquariale internazionale, rappresentano dei veri e propri gioielli svelati.

Data l’impossibilità momentanea di allestire grandi mostre e prestiti internazionali, ecco che il Comune di Rimini ha pensato di recuperare capolavori nostrani, raccontati anche da personalità che non sono tenute ad essere esperti d’arte, come ad esempio filosofi, scrittori, musicisti. “Abbiamo pensato – spiega l’assessore alla Cultura, Giampiero Piscagliadi fare riferimento al patrimonio già esistente per estrarre opere d’erte che ci appartengono e che magari sono state un po’ sottovalutate. Il racconto è la parola chiave di questo nuovo modo di vivere i musei. Inoltre il rapporto tra arte e mercato dell’arte ci dà la possibilità, attraverso prestiti gratuiti da parte di gallerie o antiquari, di esporre e fare godere alla collettività opere, come la Madonna col Bambino che altrimenti rimarrebbero confinate nei loro studi”. 

 

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