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entro il 15 aprile

La Regione rimborsa agli universitari fuori sede l'affitto 2020. Ecco come

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 1 mar 2021 17:22 ~ ultimo agg. 19:43
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Quasi un anno di didattica a distanza, e quindi lontano dalle aule, ha significato per molti studenti universitari fuorisede e per le loro famiglie anche il pagamento di un affitto non necessario: la Regione è pronta a correre in aiuto di chi è più in difficoltà con un fondo da più di 1,6 milioni di euro che andrà a rimborsare i canoni pagati per gli appartamenti da febbraio a dicembre 2020.

requisiti sono semplici: essere iscritti nel periodo in questione a una delle università o uno degli Istituti di alta formazione con sede in Emilia-Romagna; aver firmato un regolare contratto di locazionerisiedere in un Comune diverso da quello in cui si è preso in affitto un appartamento o una stanza, a meno che non si tratti di studenti stranieri che possono usufruire di un alloggio nello stesso Comune in cui risiedono solo ed esclusivamente se il loro nucleo famigliare risiede all’estero; non aver usufruito di altre forme di sostegno allo studio con la medesima finalità e infine non superare i 15.000 euro di indicatore Isee per le prestazioni per il diritto allo studio universitario, un Isee che differisce da quello ordinario perché introduce anche una valutazione sull’indipendenza dello studente.

È possibile già da oggi presentare la richiesta di rimborso accedendo al proprio Dossier utente sul sito www.er-go.it: la scadenza di presentazione delle istanze è il 15 aprile, data dopo la quale Er-Go, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, avvierà verifiche e controlli necessari per l’erogazione del rimborso agli studenti e alle loro famiglie. Per ogni necessità relativa alla presentazione della domanda, Er-Go ha attivato l’indirizzo e-mail fondoaffitti@er-go.it dedicata alla richiesta di informazioni.

“Il principio di questo bando è aiutare gli studenti e le famiglie per cui gli studi universitari sono un impegno gravoso dal punto di vista economico, per cercare di combattere in ogni modo la dispersione in questo anno segnato dalla pandemia – afferma l’assessore regionale all’Università, Paola Salomoni -. Abbiamo scelto un approccio universalistico, non introducendo nessun principio di residenza in Emilia-Romagna, perché l’Università per sua vocazione e natura guarda oltre i confini e cerca di essere attrattiva nei confronti dei talenti. Vogliamo una regione delle opportunità in cui gli studenti che vengono a studiare da noi possano anche rimanerci costruendo in Emilia-Romagna il loro futuro”.