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Sindrome del colon irritabile e celiachia: fare pace con l'intestino, secondo cervello

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 16 feb 2021 15:00 ~ ultimo agg. 21:44
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Questa sera alle 20:35 a tutta salute si parlerà di colon irritabile e celiachia: fare pace con l’intestino. In collegamento dal policlinico di Modena la dottoressa Valentina Boarino gastroenterologa specializzata in celiachia.

Colpisce 1 italiano su 5, in prevalenza donne, e nei casi più gravi può condizionare profondamente la vita quotidiana di chi ne soffre: è il colon irritabile. Temi della puntata anche la celiachia, che è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue.

L’intestino è una parte dell’organismo importantissima che svolge funzioni che contribuiscono al nostro benessere fisico, ma anche a quello psicologico. Non a caso, è indicato anche come ‘secondo cervello’. Sono sempre più numerose infatti, le prove di una profonda connessione tra il cervello e l’intestino, che hanno un impatto da non sottovalutare sulla nostra salute. Quindi, mantenere in salute l’intestino non significa solo prevenire patologie importanti acute o croniche, sgonfiare la pancia o perdere peso. Curare il benessere intestinale è anche il primo passo per volersi bene dal punto di vista emotivo. In studio con Lucia Renati, la Dottoressa Valentina Boarino – Gastroenterologa del reparto gastroenterologia ed endoscopia digestiva del policlinico di Modena responsabile dell’ambulatorio dedicato alla Malattia Celiachia dell’Adulto. L’ambulatorio presente ormai da più di vent’anni segue i pazienti adulti e da alcuni anni anche i pazienti dai 14 anni in su.

La puntata visibile anche su Icaroplay.it

Colon irritabile: cos’è.

L’intestino è la porzione di apparato digerente compresa tra il piloro e l’orifizio anale. Si stima che durante l’arco della vita passino nell’intestino più di 30 tonnellate di cibo e oltre 50 mila litri di liquidi. La sindrome del colon irritabile è un insieme di disturbi intestinali, il cui protagonista è il colon. È una condizione cronica, che può durare anni. Diversamente dalle malattie infiammatorie intestinali, come per esempio il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, la sindrome del colon irritabile non è responsabile di alcun cambiamento dell’anatomia intestinale e non favorisce in alcun modo la comparsa del tumore del colon o del tumore del colon-retto.
I sintomi tipici del colon irritabile consistono in: dolore e crampi all’addome, stipsi, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo e muco nelle feci. Formulare una diagnosi di sindrome del colon irritabile non è per nulla semplice, per almeno due motivi: la mancanza di un test diagnostico specifico e l’aspecificità dei sintomi (sono sintomi comuni a tante altre patologie dell’intestino). Nonostante i numerosi studi in merito, le cause della sindrome del colon irritabile sono un punto interrogativo. Secondo le ipotesi più attendibili, all’origine della condizione ci sarebbe una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose che innervano l’intestino e muscoli intestinali che fanno funzionare l’intestino. Abbiamo in pancia un secondo cervello, operoso e sofisticato, costituito da quest’intricatissima matassa di centinaia di milioni di neuroni e di cavi nervosi, che sa governare in autonomia le delicate funzioni della complessa macchina digestiva. Studi clinici confermerebbero che accompagnano la sindrome dell’intestino irritabile diversi problemi di natura psichica, quali per esempio depressione maggiore, ansia, stress e disturbi di personalità.
Gli individui che soffrono di colite spastica hanno un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Le donne sono più inclini a sviluppare la sindrome del colon irritabile, rispetto ai maschi: sono almeno il doppio degli uomini.