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Calcio Serie D

Rimini-Progresso 1-0. Ricchiuti: "Squadra unita, ma serve più coraggio"

di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
dom 31 gen 2021 16:30 ~ ultimo agg. 1 feb 16:18
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Il primo a presentarsi in sala stampa è il nuovo mister del Rimini, Adrian Ricchiuti“Partita difficile perché s’è cambiato qualcosa – attacca il gaucho –, volevamo fare certe cose, abbiamo provato qualcosina in questi tre giorni, però alla fine l’importante era vincere. Ho visto una squadra unita, una squadra che ha voluto vincere perché ha attaccato fino alla fine, con qualche difficoltà perché non abbiamo fatto una bellissima partita secondo me. Però almeno abbiamo avuto il coraggio di cercarla di vincere e di volerla vincere, che è la cosa più importante. Io l’ho detto dal primo giorno: noi siamo il Rimini, se non proviamo a giocare è inutile, noi siamo una squadra che deve giocare a calcio. Credo che si sia visto qualcosa, su qualcosa dobbiamo migliorare perché in alcune circostanze siamo usciti male. Però la squadra deve avere questa mentalità, che ti porta a fare risultati. Quindi va bene così. È una partita che porti a casa, muovi la classifica, accorci qualcosa, però già da stasera dobbiamo pensare che mercoledì c’è una sfida molto più importante”. 

Nella ripresa il Rimini si è giocato tutte le sue carte in attacco, con gli ingressi di Casolla e Ambrosini. “Mi hanno insegnato che più attaccanti metti più hanno paura gli avversari, quindi io cercherò sempre di fare così. Oggi mi è andata bene. Spero in futuro di continuare a fare questo”.

Cosa non ha funzionato nel primo tempo? “Non è che il primo tempo me lo aspettassi diverso. Il problema è che questi ragazzi devono capire che giocano nel Rimini e per giocare nel Rimini devi avere più coraggio: lo hanno fatto a tratti e a tratti no. È questo che gli chiedo: gli chiedo più coraggio perché se giocano nel Rimini hanno un valore. È la cosa più importante. Non è che non ce l’abbiano, devo riuscire a tirarglielo fuori. Da stasera inizieremo a vedere la partita e vedremo dove abbiamo sbagliato per migliorare la prossima volta”.

 

La parole di Matteo Ronchi, difensore del Rimini oggi con la fascia di capitano al braccio. “Oggi era fondamentale fare risultato – attacca -. Venivamo da due pareggi dove sarebbero serviti invece sei punti e quindi oggi l’importante era vincere. Per noi deve essere un punto di partenza. Non abbiamo neanche il tempo di festeggiare perché mercoledì torneremo già in campo”.

Cosa ha fatto la differenza? “C’è stata un po’ di confusione all’interno della società e il fatto che nelle ultime due partite non abbiamo fatto quanto avremmo dovuto ci ha posto davanti un’unica possibilità, la strada da intraprendere era insomma una: riuscire a vincere il campionato. La nostra forza deve essere il gruppo perché ci credo molto. Ci vuole mentalità. Sono contento della prestazione, ma soprattutto dal risultato e dobbiamo ripartire da qui. C’è tanto da migliorare, adesso sono arrivati anche con il cambio di allenatore il mister e Tamburini, che hanno giocato a calcio a certi livelli. La mentalità è quella giusta e dobbiamo migliorare, con umiltà”.

Sulle dimissioni di Mastronicola. “Quando va via un allenatore è una sorta di fallimento: l’importante è rimanere uniti, anche perché non avevamo tempo viste le partite ravvicinate. La nostra forza credo sia stata proprio il gruppo. Dobbiamo rimanere uniti per centrare l’obiettivo, tutti insieme a partire dal presidente”.

Il Rimini è a -9 dalla capolista Aglianese con una partita ancora da recuperare (il derby interno con la Sammaurese). “Noi dobbiamo pensare a noi e ragionare partita dopo partita, senza fare calcoli. Adesso pensiamo a mercoledì, pensando che sia la partita della vita. Dobbiamo dimostrare sul campo il nostro valore perché solo il campo può parlare”.

Il tecnico Enzo Cevenini lascia subito il “Romeo Neri” finita la partita. Per il Progresso in sala stampa si presenta il capitano, Gianmarco Fiore. “Sapevamo di affrontare una squadra che non merita la classifica che ha. L’abbiamo preparata bene, tutto il primo tempo e buona parte del secondo tempo ce la siamo giocata. Usciamo con l’amaro in bocca perché il gol del Rimini è arrivato negli ultimi minuti, ma rimane la nostra prestazione. Siamo andati ad affrontare una squadra forte senza Vassallo, che davanti sa far male. Sul gol c’è stata una disattenzione nostra perché avremmo potuto marcare meglio, ci lavoreremo in settimana”.

Tocca poi a Kalagna Gomis, centrocampista del Rimini, anche oggi sugli scudi sulla mediana. “Lottare è il mio dovere, ho lottato poi insieme ai miei compagni di squadra. Io sono al servizio della squadra. Il primo quarto d’ora è stato per loro, alla fine ci siamo trovati però molto bene. La chiave della vittoria è stata il lavoro di squadra. In questa categoria le squadre sono tutti uguali: siamo in serie D. Nel calcio ci vuole quantità e qualità. Tutti coloro che vanno in campo devono dare il cento percento”.

Chiude Dardan Vuthaj, attaccante del Rimini e sempre più bomber biancorosso (con il gol di oggi è salito a quota 9 nella classifica marcatori). “Arrivavamo da un momento non facile: due pareggi e l’allenatore che se ne va via. Ha un po’ condizionato anche me questa cosa, poi i compagni mi hanno aiutato, mister Ricchiuti mi è stato vicino. Nel secondo tempo ho iniziato a giocare solo per la squadra, che tanto poi il gol arrivata, lo sentivo”.

Ci racconta il gol? “Ho fatto finta di andare sul primo palo e sono andato sul secondo, sono stato anche fortunato perché il difensore non è riuscito a rinviare. Lui se l’è trovata lì e io ero pronto a metterla in rete. Questa vittoria è un segnale importante per la squadra, per i tifosi, per la società. La vittoria dà morale, poi speriamo di vincere anche mercoledì per dare una svolta al campionato”.

Gli ultimi giorni hanno avuto anche ripercussioni sul suo primo tempo? “Mi hanno condizionato non in modo positivo, non è facile soprattutto quando va via un allenatore. Dobbiamo voltare pagina. È arrivato un nuovo allenatore, che ci dà morale, ci dà fiducia, ci dà leggerezza, e noi cerchiamo di seguirlo”.

Sul Progresso. “Una squadra rognosa: non era facile questa partita, hanno più o meno gli stessi punti nostri, però siamo riusciti a portarla a casa. Secondo me è meritata la vittoria perché nel secondo tempo l’abbiamo cercata”.

Cos’ha pensato quando si è fatto parare da Celeste il rigore del possibile 1-0? “Quando ho sbagliato il rigore mi veniva da ridere, però mentre Ibra, un mio idolo, si è fatto condizionare per tutta la partita, a me non è successo grazie ai compagni e al mister, che mi hanno aiutato. Mercoledì andremo a giocare una partita non facile: noi vogliamo i tre punti e faremo di tutto per prenderli. Noi siamo una squadra fortissima ma le vittorie contribuiscono a fare gruppo. Quando una squadra non vince il morale non è mai alto”.

Il servizio sulla partita:

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LE PAGELLE DI NICOLA STRAZZACAPA