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per abbassare il rischio contagio

Petitti: vaccino a personale scolastico e docenti già nella fase 2

In foto: Emma Petitti
Emma Petitti
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 gen 2021 10:15
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Non più il 7 ma l’11, con regioni che posticipano a fine mese. Sono giorni difficili: il ritorno a scuola rischia di sembrare un terno al lotto, con i numeri che vengono estratti in modo difficile da interpretare. La Regione Emilia-Romagna segue l’indicazione del governo per la riapertura l’11. Per la presidente dell’assemblea legislativa, la riminese Emma Petitti, “non possiamo permetterci di far passare il messaggio che sia qualcosa di rimandabile e secondario, all’ultimo posto dell’agenda politica. Ed è per questo che bisogna fondere tutte le energie per far sì che le ragazze e i ragazzi tornino, il prima possibile, a fare lezione in classe e non più soltanto davanti a uno schermo, controllando tutte le variabili in campo e predisponendo una programmazione coordinata, attraverso un lavoro di squadra tra istituzioni, aziende di trasporto, sindacati, prefetti, enti locali e mondo della scuola”. La Petitti chiede anche che sia previsto il vaccino per il personale scolastico e i docenti, già nella fase 2, quella che inizierà a marzo: “in modo tale da tutelare la sicurezza di chi lavora nelle scuole e di tutti gli studenti, tutelando la salute collettiva di una moltitudine di persone e famiglie. La scuola non è la Cenerentola della società: dobbiamo dimostralo con i fatti“.

Sulla riapertura della scuola servono risposte chiare e certe: le famiglie, i ragazzi e lo stesso personale scolastico devono potersi organizzare con preavviso, senza questo fastidioso “stop and go”. In un momento di incertezza, come istituzioni, non possiamo permetterci di aggiungere ulteriore caos, con questo continuo rimbalzo delle date di riapertura dei plessi. Ogni scelta va organizzata con cura: le lezioni in presenza necessitano di un sistema dei trasporti efficiente e un adatto tracciamento che permetta una identificazione precoce dei contagi, a partire da tamponi rapidi di massa; la didattica a distanza, invece, prevede che tutti gli studenti abbiano una connessione internet tempestiva che funzioni”.