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Il resoconto 2020

No Tax Area, crescono le domande. Sconti tariffari per 170mila euro

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 21 gen 2021 14:33
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Buona la “seconda” per il progetto triennale No Tax Area varato dal comune di Rimini nel 2019 per sostenere il settore commerciale e produttivo con uno stanziamento di 200mila euro all’anno. Nel 2020 infatti le domande sono aumentate dell’85%, passando da 42 a 78, in grande maggioranza per accedere all’Albo delle Botteghe Storiche. Nel 2020 le realtà sono passate da 16 a 51 e hanno tutte presentato la domanda di contributo. Le altre finalità invece si sono mantenute sui livelli del 2019: lieve diminuzione per le start-up (da 14 a 12) e lieve incremento degli “affitti rinegoziati” (da 10 a 13). Due, invece, le domande legate alla “riattivazione locali in disuso”, riconducibili, come nel 2019, alle iniziative di solidarietà della Caritas e dell’Associazione Pacha Mama. Tutti gli aventi diritto si vedranno riconosciuto un contributo equivalente al 100% delle spese sostenute per pagare la Tari. Il valore degli sconti tariffari arriva nel 2020 a circa 170 mila euro. 

“Botteghe Storiche” (“Finalità 3”)
Per quanto riguarda il sostegno alle Botteghe Storiche, iscritte nell’Albo Comunale istituito ai sensi della Legge Regionale, nel 2020 risultano iscritte 25 attività del settore commercio (3 alimentari, 1 supermercato, 2 farmacie, 19 commercio di generi non alimentari di vario tipo), 23 di somministrazione di alimenti e bevande (12 ristoranti/trattorie/pizzerie, 7 pub/birrerie, 1 piadineria), 3 di carattere artigianale (tra cui una gelateria).

“Start-up di impresa” (“Finalità 1”)
Nell’ambito relativo alle start-up, la misura No Tax Area persegue la valorizzazione del Centro Storico e dei Borghi, la promozione dello sviluppo occupazionale nel territorio comunale e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel territorio comunale. Nel 2020, una parte preponderante delle start-up che hanno richiesto il contributo è costituita dalle imprese di somministrazione di alimenti e bevande (6 attività), equamente divise tra bar e ristoranti. Ci sono poi tre imprese di commercio al dettaglio, tra di loro assai eterogenee: un distributore di carburanti, un esercizio di vicinato di articoli di ingegneria geodesia articoli tecnici e cartoleria, e un commercio online di abbigliamento. Completano il quadro, in ordine sparso, un albergo, un’impresa di progettazione e design, e un noleggio cicli.

“Negozi aperti, vetrine illuminate” (“Finalità 2”)
Per quanto riguarda gli incentivi al contenimento dei canoni d’affitto di locali a destinazione commerciale o produttiva e alla riattivazione temporanea di immobili non occupati da imprese attive, il quadro è più omogeneo. Il bando infatti limitava in questo caso l’accesso solo agli esercizi di vicinato, alle rivendite e ai laboratori artigiani aperti al pubblico. Per questa finalità del progetto le istanze al 31 dicembre 2020 in totale sono state 13, di cui 9 esercizi di commercio di generi non alimentari (5 dei quali di abbigliamento), 2 di generi alimentari e chiude 1 laboratorio artigiano di mobili.

Requisiti e tempistiche

Per la concessione del contributo devono essere superate le verifiche istruttorie sulla regolarità formale della domanda e sul possesso sostanziale dei requisiti previsti dall’avviso pubblico e – in caso di risorse non sufficienti – il contributo copre solo una percentuale di quanto pagato a titolo di tributi locali dai beneficiari. Il termine per presentare domande di contributo No Tax Area, relativo ai fondi 2020 è scaduto lo scorso 10 gennaio e per l’ultimo anno del triennio si potrà fare domanda a partire dal 28/02/2021 fino al 10/11/2021 per le Start-Up e al 10/01/2022 per le altre finalità.

Il commento

Il riscontro del progetto No Tax Area è una conferma della strategia virtuosa – sottolinea l’assessore alle Attività Economiche Jamil Sadegholvaadche abbiamo voluto attuare e che anche per il futuro può essere riproposta e potenziata, per supportare le attività commerciali del nostro territorio. E’ indispensabile, soprattutto ora trovare delle soluzioni che ci consentano di ripartire nel rispetto delle regole e della tutela della salute. Queste misure concrete a sostegno del commercio e delle attività produttive servono a valorizzare le imprese in diversi ambiti, dalle start up alle botteghe storiche, fino la riattivazione temporanea di spazi sfitti. Così come la riduzione degli affitti con rimborsi IMU ai proprietari che accettano di rivedere al ribasso i canoni di locazione. Misure rivolte in particolare all’imprenditoria giovanile e alla valorizzazione di centro storico e borghi. Investimenti indispensabili per il sostegno dei privati, che possono dare un riscontro sia a livello sociale che occupazionale”.