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Situazione critica

Esplode la cassa integrazione. Cgil: evitare che 2021 sia anno di licenziamenti

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 23 gen 2021 11:38 ~ ultimo agg. 13:11
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420 milioni di ore tra cassa integrazione e fondi solidarietà in Emilia Romagna, quasi 20milioni di solo Cig in provincia di Rimini. A rendere noto il tremendo impatto della pandemia sul lavoro è l’Inps che ha pubblicato i dati dell’Osservatorio 2020. Le ore autorizzate lo scorso anno nel riminese sono superiori alla somma dei cinque anni precedenti ma anche alla somma dei primi tre anni della grande crisi tra il 2009 e il 2011. La cassa integrazione ordinaria è passata da poco più di 705mila ore autorizzate nel 2019 a quasi 13 milioni nel 2020 mentre quella in deroga da zero è arrivata a,6 milioni. In calo invece la cassa straordinaria da circa 700mila ore a 441mila. A questi dati vanno sommati il settore dell’artigianato e i lavoratori somministrati (non erogati dall’Inps ma dai fondi di solidarietà bilaterali): parliamo in Emilia-Romagna di 91.704 lavoratori nel settore dell’artigianato (per ben 22.481 accordi conclusi) e oltre 22.000 lavoratori somministrati coinvolti in circa 5mila accordi per accedere agli ammortizzatori sociali. La Cgil dell’Emilia Romagna parla di “dati impressionanti” che non si sono trasformati in una catastrofe sociale solo grazie all’impegno dei sindacati che hanno ottenuto dal Governo la copertura della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti e le indennità per gli stagionali. Restano però oltre mezzo milione di persone in Italia e 40mila in Emilia Romagna esclusi da ogni sostegno, che hanno perso il lavoro. E si tratta, spiega la Cgil, prevalentemente di giovani e donne, lavoratori autonomi e parasubordinati, a tempo determinato, con contratti di part-time involontario. Dal sindacato arriva un appello al Governo a prorogare fino alla fine dell’emergenza sanitari gli ammortizzatori sociali Covid e il blocco dei licenziamenti, a riformare i contratti di solidarietà difensiva, a ridurre l’orario di lavoro anche attraverso la formazione del Fondo Nuove Competenze e a prorogare la Naspi. Provvedimenti ritenuti fondamentali per non trasformare il 2021 nell’anno di crisi delle imprese e dei licenziamenti. Ma servono anche misure più strutturali. La Cgil invoca una riforma degli ammortizzatori sociali che dia risposte a tutti i settori e le forme di lavoro, la riforma del mercato del lavoro per superare la precarietà e un progetto credibile di sviluppo del Paese attraverso le risorse del Next Generation EU. A livello regionale la tutela dell’occupazione, conclude il sindacato, passa anche dal rispetto degli impegni condivisi nel Patto per il lavoro e il clima