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cittadini in rivolta

Degrado al parco Murri: "Bellariva dimenticata, pronti a pagare la vigilanza di tasca nostra"

In foto: alcuni membri dell'associazione Parco Murri Bellariva
alcuni membri dell'associazione Parco Murri Bellariva
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 gen 2021 15:30 ~ ultimo agg. 14 gen 13:09
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Dopo l’ennesima estate travagliata, caratterizzata da spaccio, bivacchi, risse e accoltellamenti, alcuni residenti di Bellariva questa mattina si dati appuntamento nel luogo che ormai da anni è diventato un ritrovo per sbandati, tossici e spacciatori, il parco Murri. Questi cittadini hanno dato vita all’associazione di promozione sociale “Parco Murri Rimini”, un modo per potersi interfacciare con le istituzioni, accedere ai tavoli di confronto e collaborare su programmi, strategie e progetti che l’amministrazione comunale intende portare avanti.

Portavoce e presidente dell’associazione è Daniela Baietta, che ripercorre l’ultima estate di passione: “Bellariva è diventata la zona più devastata e dimenticata della città, viviamo con la paura, soprattutto quando inizia la stagione estiva. Il marciapiede si popola di prostitute, mentre il parco diventa terreno di bande di criminali e spacciatori, sia di giorno che di notte. Pensi che la mattina del 16 agosto, a pochi metri da qui, due extracomunitari si sono affrontati con dei cocci di bottiglia e uno di loro, dopo essere stato ferito alla gola, ha attraversato il parco sanguinante e poi la passerella del Bagno 96 fino a gettarsi in acqua, tra turisti e passanti increduli”. 

Tutto questo genera anche un danno economico per albergatori e commercianti: “Tanti di noi, gente che qui ha delle attività, investe anche nella comunicazione, ma digitando Bellariva e Parco Murri su internet esce un’immagine davvero desolante e terribile di quella che era e dovrebbe essere una delle più belle frazioni davanti al mare, con una spiaggia spettacolare e spazi verdi ancora non sfruttati”, racconta Daniela. Che poi torna a chiedere maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine: “Purtroppo la scorsa estate non sono arrivati i rinforzi e loro fanno quello che possono, lo capiamo. Il questore ci ha confermato che la zona sarà oggetto di un passaggio più frequente di auto della polizia, ma nel parco servirebbe anche l’installazione di telecamere di videosorveglianza”.

Il Comune intanto ha potenziato l’illuminazione con nuove lampade a led e si pensa, in sinergia con gli operatori di Bellariva, di creare aree attrezzate per lo sport, eventi di intrattenimento, street food e mercatini. “Se non dovesse bastare non escludiamo di pagare di tasca nostra degli steward che sorveglino il parco nelle ore più critiche”.

Intanto, però, i 17 membri dell’associazione non sono rimasti con le mani in mano, ma hanno ripulito le due palazzine che sorgono nel parco, affidate alla curatela fallimentare e rifugio di sbandati, dai rifiuti di ogni tipo presenti all’interno e nelle aree limitrofe: “Abbiamo raccolto avanzi di cibo, lattine vuote, preservativi e siringhe. La recinzione è stata ripristinata e tutte le sterpaglie che creavano zone d’ombra e permettevano attività illecite sono state tagliate, con il risultato di una bonifica del territorio mai vista negli ultimi decenni in questi spazi. Da soli, però, non possiamo farcela, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: istituzioni, forze di polizia e cittadini. Solo così potremmo togliere Bellariva dal degrado“.