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diretta social promossa da Petitti

Da inizio emergenza in corsia 300 infermieri in più

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 17 gen 2021 15:45
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Un confronto in diretta social per fare il punto sull’emergenza sanitaria e guardare le sfide politiche dell’immediato futuro. E’ stato quello organizzato da Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa regionale, nel pomeriggio di ieri con Maurizio Grossi, presidente Ordine dei Medici di Rimini, Andrea Galeotti della direzione infermieristica dell’Ausl di Rimini e Nicola Colamaria, presidente dell’ordine della professioni infermieristiche di Rimini. La Petitti è tornata sul valore che potrebbe avere il patentino vaccinalecome garanzia di libertà e sicurezza nei luoghi di socialità, per tornare alle attività ordinarie, a spostarci, a viaggiare. In particolare pensiamo a un territorio come Rimin: qui sarebbe ancora più necessario un passaporto digitale che attesti quali sono le persone che si sono vaccinate per fare in modo che  la gente possa spostarsi senza limitazioni e allo stesso tempo in maniera sicura. Idea, tra l’altro, ripresa anche dalla Von der Leyen che ha aperto all’ipotesi di un passaporto UE per i vaccinati”.

Subito dopo dobbiamo partire con una grande campagna di promozione per sostenere la loro esistenza, e chiedere con forza a Roma e a Bruxelles che i ristori promessi diventino realtà” ha detto poi la Petitti che ha anche lanciato l’idea di un centro di Ricerca Europea a Rimini, realizzato con i finanziamenti dalla UE, partendo dalle attuali Facoltà per farle crescere ed avere a Rimini il Centro di Area Vasta legato alla medicina e alla Farmacia.

A Maurizio Grossi è stato chiesto di fare il punto sulla campagna vaccinale: “In Regione Emilia-Romagna abbiamo raggiunto quota 112 mila vaccinati, di cui 71% operatori sanitari, per lo più di sesso femminile, perché sappiamo che le professioni sanitarie sono molto al femminile. Stiamo andando bene. E’ una macchina che sta accelerando, ha bisogno di tanta benzina, speriamo che anche l’intoppo della Pfizer a livello Europeo non ci costringa a rallentare la corsa di questa macchina organizzativa estremamente complessa che è partita pienamente”.
Il dottor Grossi è stato sollecitato anche sulle dosi di vaccino, 800, perse a Forli a causa di un problema di conservazione: “Non entro nel merito tecnico, ma parlando in linea generale, pensiamo alla lunga filiera di consegna, approvigionamento. Come tutti i sistemi complessi, anche i più rodati, anche i più perfetti, non sono mai esenti da possibili incidenti. E’ capitato a casa nostra ma poteva capitare da qualsiasi parte d’Europa. Quanto successo non inficia tutta la macchina organizzativa”.

Cosa fa l’Ordine dei medici (2200 a Rimini) per promuovere la campagna dei vaccini: “Siamo coinvolti direttamente con un’azione di informazione verso la cittadinanza sull’utilità e la bontà dei vaccini. Lo ripeto: i vaccini sono sicuri, sono massimi presidi che possiamo mettere in atto per prevenire le malattie, come dimostra anche la storia passata. E’ una cintura di sicurezza che mettiamo alla popolazione per poterla far viaggiare in sicurezza. Dobbiamo comunque continuare a rispettare tutte le regole previste, come mascherina, distanziamento e igiene costante. Quello della vaccinazione è un percorso su base volontaria, dunque quello che possiamo fare è cercare di convincere e persuadere gli operatori sull’utilità del gesto, che può diventare anche un imperativo deontologico per noi che abbiamo un albo professionale”. “L’Ordine, inoltre, lavora per evitare che non capitino situazioni in cui il medico sostenga pubblicamente l’inutilità dei vaccini, fornendo dati non sostenuti dalla scienza medica, “altrimenti si potrebbe arrivare anche a sanzioni disciplinari”.

Un grande piacere scoprire come molti dei nostri colleghi, anche medici pensionati, si siano resi disponibili come vaccinatori volontari. L’azienda sanitaria ha messo a disposizione un indirizzo mail dove il medico volontario si iscrive direttamente per collaborare. Nelle prossime settimane servirà tanta ‘manodopera’ – medici vaccinatori – perché la macchina andrà sempre più veloce. Dopo aver vaccinato il personale sanitario si inizierà la vaccinazione nelle case di riposo, poi gli ultraottantenni. “Per raggiunge l’immunità di gregge dobbiamo coprire la popolazione 70-80 %. L’istituto Superiore di sanità ha dato una scaletta di priorità. Tra le categorie da mettere in sicurezza, a mio avviso, devono esserci, dopo gli operatori sanitari e anziani, gli insegnanti, insieme a tutto il corpo scolastico, per riaprire la scuola, ovviamente in massima sicurezza”.

Galeotti ha sottolineato il prezioso contributo apportato anche dal capitale umano dei professionisti che da inizio pandemia sono impegnati h24 negli ospedali per assistere i pazienti. In totale, sono stati assunti 300 infermieri e circa 150, tra cui 35 professionisti neolaureati che il giorno dopo il festeggiamento della laurea sono entrati subito in corsia. A questi giovani infermieri è stato fatto un contratto di 36 mesi per dare loro una sicurezza lavorativa. Inoltre, sono stati inseriti in unità organizzative affiancati da operatori più esperti.

La vera sfida è quella di vaccinare il maggior numero di persone in minor tempo possibile. Vogliamo potenziare ulteriormente la macchina, affinché si riescano ad effettuare 900 vaccini al giorno

Colamaria si è soffermato sulla resilienza e il coraggio dimostrato dagli infermieri fin dallo scoppio della pandemia, i quali si sono ritrovati ad assistere un numero elevato di persone e a far fronte a un’assistenza mai sperimentata prima. “Stiamo ricevendo diverse richieste da parte degli infermieri liberi professionisti (che spesso lavorano negli studi medici associati) che vogliono accedere alla vaccinazione, proprio a testimonianza del bisogno di vaccinarsi che c’è nella professione. La direzione è quella del vaccino, che rappresenta un gesto d’amore verso se stessi e l’intera collettività. Prima o poi troveremo una cura contro il Covid, ma nel frattempo la strada da percorrere è senza dubbio quella della vaccinazione