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operazione dei carabinieri

Droga dall'Albania alla Riviera, incastrati gli spacciatori del lockdown

In foto: il materiale sequestrato
il materiale sequestrato
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 2 dic 2020 09:09 ~ ultimo agg. 17:45
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Durante il lockdown avrebbero avrebbero movimentato notevoli quantitativi di marijuana, provenienti soprattutto dall’Albania e diretti alle principali piazze di spaccio della Riviera, Rimini e Riccione su tutte. Nelle prime ore di oggi (mercoledì) i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Riccione, hanno eseguito sette provvedimenti cautelari a carico di altrettanti indagati, tutti con precedenti alle spalle. Due sono finiti in carcere (D.F., pugliese, classe ‘64 e R.R., riminese, classe ‘66), uno ai domiciliari (G.A., siciliano, classe ‘82) e quattro sottoposti all’obbligo di firma (G.D., ragazza albanese, classe ’96, M.D., riminese, classe ‘71, B.P., riminese, classe ‘79, e G.G., siciliano, classe ‘78). Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver fatto parte di una rete dedita al traffico di stupefacenti.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore riminese, Paolo Gengarelli, il 56enne pugliese, pregiudicato di spicco, era in grado di reperire i maggiori quantitativi di marijuana. Era a lui che spesso si rivolgevano gli altri indagati, soprattutto dopo gli arresti avvenuti l’estate scorsa di altri due importanti fornitori, un 56enne cosentino residente a Rimini e un 47enne albanese che viveva in pieno centro a Riccione. Il primo fu fermato il 4 giugno scorso in auto sulla Statale 16 con a bordo un chilo e mezzo di erba; il secondo il 15 luglio finì in manette dopo che nella sua abitazione furono trovati sotto il letto due grossi sacchi pieni zeppi di marijuana, per un totale di oltre sei chili di stupefacente.

Grazie ad una mirata attività di appostamenti e pedinamenti, i carabinieri sono riusciti a documentare numerosi episodi di spaccio. Gli acquirenti erano per lo più persone di mezza età, alcune sposate e con figli, e un lavoro solido alle spalle. Questa mattina, al termine della notifica dei provvedimenti, gli indagati hanno contattato i rispettivi avvocati e nei prossimi giorni verranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.