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tensione in centro

Si rifiutano di indossare la mascherina, poliziotti accerchiati da 30 ragazzini

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 25 Nov 2020 14:52 ~ ultimo agg. 28 Mag 05:43
Tempo di lettura 3 min

Camminavano in centro senza mascherina, ma a nulla è servito il primo richiamo dei poliziotti della questura di Rimini. Infatti, un quarto d’ora più tardi, gli agenti hanno incrociato gli stessi tre giovani, un 17enne e due neo 18enni riminesi, ancora con naso e bocca scoperti. A quel punto si sono visti costretti a fermarli e a procedere all’identificazione per la successiva sanzione amministrativa di 400 euro, ma in pochi minuti sono stati circondati da una trentina di ragazzini, giunti sul posto per dare manforte ai tre coetanei ed impedire la multa. Supportati anche da un presunto avvocato, che ha istigato il gruppetto ad impedire il controllo degli amici.

Tensione in centro storico lunedì pomeriggio a Rimini. Tutto ha inizio poco prima delle 18 in piazza Tre Martiri. Una pattuglia della questura di servizio in centro storico nota i tre ragazzini senza mascherina. Li avvicina e, usando il buonsenso, li invita ad indossarla. I tre assicurano che la metteranno subito, invece è solo un modo per togliersi di dosso i poliziotti. Che, però, poco dopo li incrociano ancora lungo il corso, davanti a Tiger, sempre senza mascherina. Questa volta decidono di fermarli: la sanzione per non aver rispetto le norme anticontagio è sacrosanta. I due neo maggiorenni e il loro amico minorenne non ci stanno. Protestano animatamente, polemizzano e si rifiutano di fornire le loro generalità, mantenendo un atteggiamento strafottente, quasi di sfida.

In pochi minuti i due poliziotti si trovano circondati da 25-30 giovani, alcuni minorenni. I tre fermati, evidentemente, hanno chiamato i rinforzi, forse via chat. La situazione si fa tesa. Il gruppo inizia a sbeffeggiare gli agenti, partono alcuni cori contro le forze dell’ordine, spingono gli amici a tenere duro, a non mostrare i loro documenti. Qualcuno, con il cellulare in mano, provoca gli agenti nella speranza che questi possano reagire e fare un passo falso. Invece i poliziotti, con grande professionalità, non perdono la calma. In attesa dei rinforzi non cadono in provocazioni, anzi cercano di stemperare gli animi evitando però che i tre senza mascherina si allontanino.

A fomentare il gruppo di giovani arriva anche un presunto avvocato, sulla quarantina, che si qualifica come tale senza però mostrare i documenti. E’ convinto che quel controllo sia illegittimo, così spalleggia i tre a non fornire le proprie generalità. Nel frattempo, in soccorso dei colleghi, arrivano un’altra pattuglia della questura  e una della guardia finanza. Con non poca fatica i giovani vengono allontanati senza incidenti e i tre trasgressori identificati. Nessun verbale sul posto però, quello arriverà in un secondo momento.

I due 18enni e il 17enne, oltre ad essere sanzionati di 400 euro per non aver indossato la mascherina, sono stati denunciati per essersi rifiutati di fornire le proprie generalità. Rischiano anche una ulteriore denuncia per interruzione di pubblico servizio. La polizia però è vicina ad identificare anche il presunto avvocato, che dai primi accertamenti risulterebbe regolarmente iscritto all’Albo. Per lui è in arrivo una denuncia per istigazione a delinquere.

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