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Oggi si parla di programma

Candidatura Petitti. Vanni Lazzari a Sacchetti: "serve responsabilità, non vecchie liturgie"

In foto: Alberto Vanni Lazzari
Alberto Vanni Lazzari
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 8 nov 2020 14:57 ~ ultimo agg. 17:37
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Il passo in avanti di Emma Petitti scalda il centrosinistra riminese. Il segretario comunale Alberto Vanni Lazzari si dice “sorpreso” per le dichiarazioni del segretario provinciale Filippo Sacchetti (vedi notizia) sul passo avanti di Emma Petitti. “Sorpreso per il metodo e per i toni. Sul metodo il segretario provinciale lamenta la mancata informazione da parte di Emma Petitti sulla decisione di candidarsi alla carica di Sindaco di Rimini. Nella giornata di ieri come segretario comunale PD, sono stato informato dalla stessa Petitti sulla decisione di candidarsi alla carica di sindaco di Rimini. La stessa informazione, mi è stato riferito, era prevista per il segretario regionale e provinciale e le altre cariche istituzionali. Da tempo si vocifera sulla stampa di probabili candidature tra cui quella della Petitti, e l’ufficializzazione toglie per lo meno equivoci e fa chiarezza. Vi è anche un aspetto di merito. La competenza per la realizzazione del programma, del confronto con le altre forze politiche e dell’individuazione del candidato a sindaco spetta per statuto all’unione comunale di Rimini. Da settimane è in corso nel Partito Democratico comunale un confronto programmatico intenso che vede il coinvolgimento di decine di esponenti iscritti e non iscritti al PD. Nella serata di Venerdì in assemblea virtuale eravamo oltre 50 a parlare di ambiente e forestazione urbana”.

Vanni Lazzari fa inoltre notare che “da sempre lo statuto del Partito Democratico prevede per l’individuazione della candidatura a sindaco due modalità: attraverso il ricorso alle primarie di coalizione o con le primarie di partito, a meno che la decisione di utilizzare un diverso metodo, concordato con la coalizione, per la scelta del candidato comune non sia approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente. Proprio per la gravità della situazione sanitaria, economica e sociale è ora di lasciare perdere i riti e le liturgie del passato che non servono a nessuno. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti”.