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Futuro in salita

Rinaldis (federalberghi): non ci hanno chiuso ma per chi apriamo gli hotel?

In foto: repertorio
repertorio
di Andrea Polazzi   
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mar 27 ott 2020 13:06 ~ ultimo agg. 19:58
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A differenza di bar e ristoranti, obbligati a chiudere alle 18, o di fiere e congressi, stoppati, gli alberghi non sono stati direttamente toccati dall’ultimo Dpcm. Le misure però mettono in ginocchio anche il settore dell’accoglienza. “Non ci hanno chiuso – dice Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini a Temporeale – ma ci hanno tolto la linfa. Senza fiere e congressi, con Ecomondo cancellato dalla sera alla mattina, per chi apriamo?” Probabile che molti dei 300 alberghi annuali di Rimini decidano di chiudere le porte. Anche il futuro però resta una incognita. “La comunicazione di paura di questi mesi sta cambiando gli stili di vita – spiega la presidente – e dovremo pensare anche a come promuovere la prossima stagione considerando che la gente è preoccupata: come si può pensare alle vacanze quando non si sa se si avrà ancora un lavoro?“.

Non sposta gli equilibri di un 2020 tragico, l’aver aperto e lavorato un po’ nei mesi di luglio e agosto. “Ha solo limitato i danni” spiega la Rinaldis. E lo si comprende dai numeri. L’ufficio paghe di Federalberghi Rimini, che si occupa di 400 hotel ha registrato, 1.100 assunzioni in meno e oltre 4mila cedolini. E questo solo fino a settembre. Sintomo di un lavoro che non c’è stato. E, secondo la presidente di Federalberghi, i ristori previsti dal Governo serviranno a poco. “Una carità che si possono anche tenere” dice “servono invece strumenti nuovi, incentivi, sgravi e una programmazione“.