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Dopo i rinvii a giudizio

Pecci (Lega) su appalti: da censurare comportamento omissivo dell'Amministrazione

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 1 ott 2020 07:34 ~ ultimo agg. 10:57
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Se nel merito giudiziario saranno gli organi preposti ad esprimersi, il capogruppo della lega a Rimini Marzio Pecci condanna anche l’atteggiamento tenuto dai vertici dell’Amministrazione Comunale sulle vicende Acquarena e Tecnopolo: “Diverse volte abbiamo sollecitato l’Amministrazione comunale ed il Sindaco a chiarire, sotto il profilo politico, le ragioni per le quali era consentito, ad una persona estranea all’amministrazione, di frequentare il Palazzo Garampi entrando ed uscendo dagli Uffici come fosse casa propria.Le domande formulate con interrogazioni, con comunicati alla stampa e nel Consiglio comunale tematico sono rimaste senza risposta.Anzi, la reazione alle legittime richieste di chiarimento della Lega è stata, da parte del Sindaco, del Capogabinetto e di alcuni assessori, è stata la minaccia, verso il Capogruppo di denunce e querele.

I progetti Acquarena e Tecnopolo sono stati chiacchierati fin dall’inizio per le modalità dell’appalto e del suo affidamenti. L’ex assessore della Giunta Gnassi, Roberto Biagini, ha avuto il coraggio di portare alla luce il malaffare, con il suo esplicito esposto alla Procura della Repubblica e la Lega, per quattro anni, ha insistentemente chiesto che Sindaco e Giunta fornissero spiegazioni al riguardo.

Purtroppo le spiegazioni non sono mai pervenute. Nessuno può esultare per il rinvio a giudizio di 18 persone, ma chi amministra ha il dovere di spiegare le ragioni di quanto accaduto, soprattutto per il numero delle persone coinvolte. Non sarà sufficiente dire che bisognerà attendere fiduciosi la decisione del Tribunale, ma chi ha le responsabilità politiche dell’amministrazione comunale avrà il dovere di assumere gli opportuni provvedimenti contro chi ha sbagliato”.

Nel mirino soprattutto le mancate spiegazioni da parte di sindaco e capo di gabinetto: “Nessuno di chi ricopre incarichi pubblici può rifiutarsi di fornire le spiegazioni circa la regolarità dello svolgimento delle procedure per la scelta dei contraenti per l’esecuzione degli appalti. Il comportamento omissivo del Sindaco e degli amministratori è lesivo dei diritti dei cittadini e va censurato, con fermezza, sotto il profilo dell’etica politica”.

Conclusione in chiave elettorale: “L’arroganza e la strafottenza mostrata nella vicenda in discussione sfiora il senso di impunità, ma siamo certi che nel 2021, la Lega interromperà tale modo di amministrare la città”.