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Chiarimenti dal Viminale

Chiusure lasciate ai sindaci? Tosi: giusto così, siamo noi a conoscere il territorio

In foto: Renata Tosi
Renata Tosi
di Andrea Polazzi   
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lun 19 ott 2020 12:41 ~ ultimo agg. 12:53
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La scelta contenuta nell’ultimo Dpcm di lasciare ai sindaci (parola poi scomparsa dalla stesura definitiva del documento) la possibilità di chiudere dopo le 21 vie e piazze a rischio assembramento è stata bollata a caldo dal presidente dell’Anci Decaro come uno scaricabarile sui comuni. In linea anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi che parla di provvedimento inaccettabile e inapplicabile, chiedendone il ritiro. Di diverso avviso invece, pur accusando il Governo di improvvisazione ed eccesso di allarmismo, il sindaco di Riccione Renata Tosi. “Credo che i sindaci che stanno criticando questo aspetto hanno paura di passare per cattivi, ma non è questione di buoni o cattivi – dice – Io credo invece che questo sia il corretto ruolo che dobbiamo avere perché siamo autorità sanitarie e conosciamo palmo a palmo le nostre città. Anche perché la chiusura è l’ultima istanza, prima il sindaco deve prendere per mano le attività e far si che possano lavorare magari con modalità differenti.

A cercare di fare chiarezza sul ruolo dei sindaci ci prova il Viminale spiegando che i primi cittadini saranno supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario chiudere al pubblico strade o piazze. Inoltre saranno possibili provvedimenti urgenti che portino alla chiusura nell’arco di 24 ore. Naturalmente dovrà essere sentita anche l’Asl.