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Parco Mare: spazio a privati

Maggioli (Confindustria): troppi vincoli, imprese faticano a svilupparsi

In foto: Paolo Maggioli, pres. Confindustria Romagna
Paolo Maggioli, pres. Confindustria Romagna
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 17 set 2020 13:14 ~ ultimo agg. 19:04
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Con una crisi post pandemia che morde e l’assenza di certezze sul futuro dell’emergenza, sono tante le criticità per le imprese romagnole e riminesi. Lo evidenzia una indagine flash sulle prospettive autunnali realizzata da Confindustria Romagna. Il 75% delle aziende prevede una contrazione delle vendite sul mercato interno mentre una su due teme mancati incassi da parte dei clienti. Preoccupano anche la contrazione delle vendite e i ritardi del Governo nell’emanare i decreti attuativi. Come aiutare la ripresa? Secondo le imprese servirebbe lo sblocco dei grandi cantieri, l’investimento in infrastrutture e il taglio di imposte e cuneo fiscale. Per quanto riguarda l’occupazione, nei prossimi mesi caleranno sia il ricorso alla cassa integrazione sia il lavoro agile. “Benché necessario per affrontare l’emergenza sanitaria – premette il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggiolichiudere un Paese è più facile rispetto al farlo ripartire. Ora viene il difficile“.

Auspicando più collaborazione e meno campanili, il Presidente Maggioli si è poi soffermato sulle singole province della Romagna. Sulla rivalità tra l’aeroporto di Rimini e quello di Forlì, Maggioli ha le idee chiare: “devono collaborare e non farsi concorrenza – dice – è necessario che le società si siedano intorno ad un tavolo e chiediamo alla Regione di fare da regia.” Il presidente chiede poi più attenzione al manifatturiero che, insieme al turismo, è uno dei pilastri dell’economia riminese. In particolare, le aziende hanno difficoltà nel crescere e svilupparsi e c’è il rischio che finiscano per spostarsi in territori limitrofi dove vengono offerte condizioni urbanistiche e normative più appetibili. Un esodo che secondo Confindustria, che parla di vincoli legati ad una burocrazia rigida, si potrebbe evitare garantendo infrastrutture, migliorando la mobilità e realizzando aree industriali attrezzate. “Ci sono aziende in attesa delle autorizzazioni necessarie da circa 20 anni con conseguenti  ricadute sull’occupazione e sulla minore ricchezza prodotta sul territorio” spiega Confindustria Romagna secondo cui la soluzione potrebbe essere la zona di Rimini Nord. Maggioli ne ha anche per il turismo. Il modello va ripensato, spiega, “ci sono strutture che non sono più adeguate” e siamo ancora troppo legati al “mordi e fuggi”. Una risorsa potrebbe essere il Parco del Mareche comincia ad avere una fisionomia“, evidenzia Maggioli, “ora speriamo che sia data ai privati la possibilità di fare la loro parte e che loro la facciano.