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Riccione

Dopo la chiusura il comune chiede la vendita all'asta del Nikka

In foto: il Nikka
il Nikka
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 11 ago 2020 14:57
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Prima la chiusura per scarichi di liquami e mancanza di agibilità ora la richiesta di vendita all’asta. Il Comune di Riccione rincara la dose per la discoteca Nikka di piazzale Azzarita. La richiesta di vendita all’asta dell’immobile deriva dal fatto che il comune  è il principale creditore fiscale per circa 300mila euro della procedura fallimentare della società Calderone srl  che ha tra i suoi beni il locale dove ha sede la discoteca.

Il fallimento della società è stato dichiarato dal Tribunale di Rimini, il 30 gennaio del 2012. Dopo 8 anni, la procedura in cui il Comune di Riccione si è insinuato e risulta creditore fiscale per circa 300 mila euro, è ancora aperta e l’immobile di piazzale Azzarita non è stato mai messo all’asta. Sono note anche le varie vicende giudiziarie che si sono susseguite sul locale affidato al curatore giudiziario e poi preso in affitto dalla società della discoteca Nikka. Il Comune proprio ieri ha disposto il divieto di prosecuzione dell’attività visti gli esiti dei controlli effettuati dai quali risulta che l’immobile in questione, risulta privo del necessario nulla osta all’allaccio alla rete fognaria così come non risulta certificazione di conformità edilizia ed agibilità. Inoltre, la polizia locale del Comune di Riccione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di inquinamento ambientale.

Per il Comune di Riccione la messa all’asta dell’immobile sarebbe un’occasione per riqualificare un’area importante della città.