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Piano Strategico, seconda fase

Turismo, Rimini punta a una nuova leadership. Prodotti nuovi già in autunno

In foto: il convegno al palacongressi
il convegno al palacongressi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 28 lug 2020 13:19 ~ ultimo agg. 16:25
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Una nuova fase per il Piano Strategico di Rimini che, coinvolgendo gli operatori del turismo proprio nel pieno della pandemia, ha messo in piedi un piano d’azione per rilanciare il comparto turistico. L’obiettivo è quello di aiutare Rimini ha riprendersi una leadership sul mercato internazionale che negli ultimi anni ha perso. I risultati di mesi di lavoro sono stati presentati in una conferenza-convegno al palacongressi. Ad aprire i lavori il presidente della Camera di Commercio della Romagna Alberto Zambianchi e a chiuderli l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini. A spiegare il progetto e i suoi obiettivi il presidente del Piano Strategico di Rimini, Maurizio Ermeti

Il piano d’azione si compone di sette ambiti strategici:
. cooperazione e filiere per l’innovazione e la crescita imprenditoriale
. formazione e coaching per la cooperazione
. nuovi strumenti urbanistici per agevolare l’aggregazione degli operatori economici e i progetti di innovazione turistica
. un sistema commerciale di eccellenza
. qualificare il branding territoriale e la brand equity
. Rimini territorio fully digital
. Rimini tutto l’anno – strategie di prodotto e di comunicazione per il breve e medio periodo
Il piano d’azione messo in campo prevede innanzitutto quindi la cooperazione tra operatori turistici anche di settori diversi ma attivi nelle stesse aree della città. Il progetto parla di Borghi del Parco del Mare. Si pensa poi ad attività di formazione e a facilitazioni urbanistiche e procedurali per agevolare le aggregazioni tra operatori. Fondamentale anche lavorare sul marchio Rimini, aiutandolo a ritrovare appeal.
Già in autunno il lavoro messo in atto cercherà di aiutare il turismo riminese a limitare i danni fatti dall’emergenza covid. Saranno infatti elaborati pacchetti e veri e propri prodotti nuovi da lanciare sul mercato. Dalla cultura in centro storico al collegamento con l’entroterra fino all’enogastronomia. “Un richiamo di prossimità per richiamare ospiti nel raggio di 300/400 km per weekend o short break” spiega Ermeti.

Il comunicato stampa

La pandemia da Coronavirus ha innescato uno shock senza precedenti nell’economia turistica e nei comportamenti di viaggio e di vacanza delle persone, a livello globale. Benché anche Rimini sia stata colpita molto duramente, il nostro territorio ha saputo, ancora una volta, reagire con prontezza e resilienza.

Infatti, nonostante l’impatto drammatico di questa emergenza, la risposta della comunità imprenditoriale riminese è stata quella di non cedere il passo al pessimismo e alla disfatta ma di trasformare questo shock nell’occasione strategica per mettere mano ai problemi strutturali del turismo locale.

Il risultato è un vero e proprio Action Plan per l’innovazione, il rilancio e la competitività della leadership di Rimini nel mercato turistico internazionale, coordinato dal Piano Strategico di Rimini in collaborazione con la Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini, e co-progettato assieme a tutte le rappresentanze economiche della filiera turistica, all’Università, agli enti di promozione territoriale e all’Amministrazione Comunale.

Le attività e il percorso che hanno portato alla redazione dell’Action Plan sono state presentate martedì 28 luglio, in un evento ospitato e sponsorizzato dal Palacongressi di Rimini, dal Presidente del Piano Strategico di Rimini, Maurizio Ermeti durante un evento-stampa partecipato da tutti i protagonisti della task force coinvolta nell’attività di elaborazione.

La presentazione è stata introdotta da un intervento del Presidente della Camera di Commercio Romagna, Alberto Zambianchi e conclusa dall’Assessore Gian Luca Brasini del Comune di Rimini.

Il duplice obiettivo che ha orientato il lavoro è stato quello di tracciare una traiettoria per accompagnare una rapida ripartenza post-Covid lavorando, però, al contempo, anche ad una visione di medio-lungo periodo che mirasse a rispondere, in chiave locale, a una sostanziale debolezza di fondo del turismo, non solo riminese, ma italiano tutto: il gap incolmabile tra la desiderabilità del nostro Paese e la sua effettiva competitività sul mercato turistico. Una difficoltà attribuibile anche al mancato riconoscimento del valore “industriale” del turismo, a dispetto dall’alta percentuale di PIL che questo settore genera in Italia e nel mondo. Il turismo è, peraltro, un’industria “generativa”, per la sua capacità di favorire uno sviluppo culturale, relazionale ed economico. Un’industria ad alto tasso occupazionale nonché un’industria “equa”, perché redistribuisce il fatturato su una lunghissima filiera di operatori che contribuiscono alla creazione del prodotto. Inoltre, parliamo di un settore industriale in costante crescita mondiale e con grande potenzialità di sviluppo, ancor più per il nostro Paese grazie alla sua forte desiderabilità.

Ecco perché, oggi più che mai, a maggior ragione alla luce dell’emergenza Covid, serve sul turismo, a livello nazionale come a livello locale, una strategia a lunga gittata.

In questo quadro, Rimini ha imboccato una direzione chiara, scegliendo e delineando, ancora una volta in maniera condivisa e partecipata, una traiettoria ambiziosa per rilanciare la sua leadership nel mercato turistico internazionale.

L’Action Plan si articola in 7 ambiti strategici e 23 azioni operative che poggiano su un nuovo paradigma per l’imprenditoria dell’intera filiera turistica riminese: la cooperazione.

Filiere trasversali e di prossimità, formazione e coaching, rigenerazione del patrimonio immobiliare delle imprese, un sistema commerciale di eccellenza, innovazione di prodotto per un territorio fruibile tutto l’anno e piena digitalizzazione dei servizi per rafforzare la brand equity e la users experience di Rimini: questi gli ambiti della strategia di medio-lungo periodo che Rimini ha scelto per affermare la sua leadership nel panorama turistico internazionale. Una leadership non solo di prodotto ma anche di modello turistico e di qualità garantita nonché un ruolo autorevole di Rimini per il futuro del turismo come prima industria mondiale.

All’elaborazione dell’Action Plan del turismo, elaborato in gran parte durante i mesi di lockdown, ha partecipato il gruppo di lavoro guidato dal Piano Strategico con AIA/Federalberghi, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Confindustria Romagna, UniRimini, Visit Rimini, Visit Romagna e IEG-Italian Exibition Group, con il supporto scientifico di Patrizia Battilani del CAST – Centro Avanzato di Studi Turistici di Unibo, e degli esperti, Stefano Bonini (Trademark) e Massimo Feruzzi (JFC).

Questo percorso del Piano Strategico si è integrato con un ulteriore approfondimento supportato dalla Camera di Commercio delle Romagna, mirante a individuare specifiche strategie di riposizionamento internazionale del territorio riminese. A questo lavoro hanno contribuito Antonio Preiti, economista e direttore di Sociometrica, e Paolo Verri, esperto in sviluppo urbano e grandi eventi. L’obiettivo strategico di questa linea di azione, che prevede, tra le altre attività, la realizzazione a Rimini di un evento internazionale sul turismo, è quello di affermare una nuova leadership internazionale del territorio di Rimini a partire dall’abilità straordinaria della nostra destinazione nel far star bene le persone e nel farsi scegliere da quanti cercano di perseguire quella felicità possibile racchiusa nel tempo della vacanza.