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Progetto da cambiare

Riqualificazione piazza Malatesta. Renzi (FdI): persa occasione storica

In foto: il castello
il castello
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 17 lug 2020 17:11
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Se l’amministrazione non rivedrà radicalmente il progetto di riqualificazione di piazza Malatesta si perderà una occasione storica. A dirlo è il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi in una interrogazione nella quale evidenzia, tra le altre cose, che gli scavi in corso nell’area tra il Castello e il Teatro, che corrisponde al fossato, stanno facendo emergere parte del sistema difensivo “antemurale” del Castello Malatestiano, a ridosso del “fossato” e della “falsa braga” della Corte a Mare. Secondo Renzi “la riqualificazione di Piazza Malatesta deve avvenire nel rispetto della storia della città” e non con “fantasiosi interventi“.

La nota di Gioenzo Renzi

La riqualificazione di Piazza Malatesta deve avvenire nel rispetto della storia della città.
Sono in corso i lavori del 2° lotto -IV Stralcio Museo Fellini “Riqualificazione Piazza Malatesta”con la spesa di 3.000.000 di euro , oltre ai 4 stralci realizzati o in corso di ultimazione con 9.000.000 di euro, che ammontano complessivamente a 12.000.000 di euro.
Nel suddetto lotto lavori, Hera sta eseguendo il rifacimento dei sotto servizi, mentre la pavimentazione sovrastante della Piazza è di competenza del Comune.
In base alle norme del PSC ( Piano Strutturale Comunale) , le nuove superfici, gli arredi, e più in generale il disegno della Piazza dovranno tenere in considerazione le risultanze delle indagini archeologiche.
Piazza Malatesta ha un forte valore storico, architettonico ed archeologico e per questo è soggetta ai seguenti vincoli:
Il vincolo di inedificabilità assoluta del 14 Marzo 2015, finalizzato ad assicurare la prospettiva del Castello Malatestiano;
Il Vincolo Archeologico del 29 Ottobre 1991 finalizzato a garantire la tutela del sottosuolo delle aree incidenti sul tracciato delle mura tardo imperiali e sull’area occupata dell’antico fossato difensivo del Castello.
Gli interventi da realizzare, anche in superficie, devono essere compatibili con i rinvenimenti archeologici.
I sondaggi conoscitivi svolti negli ultimi 30 anni hanno evidenziato presenze archeologiche diffuse mediamente a solo mezzo metro dalla superficie della Piazza.
Nell’area tra il Castello e il Teatro, corrispondente al “fossato”, gli scavi avevano già riscontrato nel 1988 e nel 1992 il “ muro di controscarpa” e uno dei “ battiponte” ad una quota di appena 20 centimetri sotto il piano della Piazza.
Gli scavi in corso in questa area stanno facendo emergere, in questi giorni, parte del sistema difensivo “ antemurale” del Castello Malatestiano, a ridosso del “fossato” e della “falsa braga” della Corte a Mare.
Per questo , ieri sera con l’interrogazione consigliare, ho chiesto, alla luce di queste importanti testimonianze archeologiche, di rivedere radicalmente l’attuazione del progetto esecutivo approvato, che prevede:
1) La realizzazione, ridicola, di una fontana calpestabile in forma di piazza allagabile lungo il perimetro del “ fossato” con una profondità di 5 cm. con vaporizzatori per creare “suggestioni oniriche”:
2) La localizzazione dei vani tecnici della fontana ad una profondità di 4 m., addirittura, nell’area del “fossato”, al di sotto della fontana;
3) Che venga “ spianata” la “schiena d’asino” che si frappone tra il Castello e il Teatro, dovuta alle presenze archeologiche, in spregio al vincolo archeologico.
4) Come possano i suddetti interventi, essere compatibili con le esistenze archeologiche, i vincoli esistenti, e avere il parere favorevole della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Emilia Romagna per le province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini.
Sostengo da anni in Consiglio Comunale, che invece dei suddetti fantasiosi interventi, a cominciare dal “giardinetto” realizzato davanti al Castello con i muretti di cemento armato che evocano le mura della “falsa braga”, era più naturale, semplice e meno costoso, riscoprire il “fossato” tutto attorno al Castello, liberarlo dagli interramenti, per fare riemergere il Castello originario di 5-6 metri e ritrovarlo imponente anche nel confronto con il Teatro ricostruito.
Abbiamo perso una occasione storica.