Indietro
menu
il paradosso delle house boat

Maxi canoni e house boat. Intervista a Ferretti (Marina di Rimini)

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 7 lug 2020 10:38 ~ ultimo agg. 14:30
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La vicenda relativa ai maxi canoni che da anni stanno mettendo in ginocchio le Darsene di tutta Italia potrebbe trovare soluzione a breve. Per un errore, l’articolo due sui porti turistici dell’emendamento salva pertinenziali non è finito nel documento approvato in commissione bilancio ma l’auspicio è che si tratti solo dell’ultimo intoppo. Lo spiega ai microfoni di Icaro il patron del Marina di Rimini Luigi Ferretti: “di fatto c’è stato un errore tecnico, ma l’emendamento c’era e il Ministero sembra stia lavorando per recuperare la situazione”. La legge Prodi del 2007, ricorda ancora Ferretti, “ha portato il canone per la darsena riminese da 80mila a 400mila euro all’anno e tra l’altro retroattiva al 2001.” Ora la soluzione sembra molto vicina.

Lontana invece quella relativa alle case galleggianti, le sei house boat che dal 2018 erano ormeggiate al Marina di Rimini, diventata Marina Resort. Si tratta di bungalow extra lusso regolarmente omologate all’Ente Navale Europeo. L’iniziativa, nata da una azienda riminese si è estesa a tutta Italia ma proprio nel luogo dove è nata ha incontrato grossi problemi. Dopo un blitz della Guardina di Finanza nel luglio 2019 e gli abusi edilizi riscontrati dal comune, la Darsena è stata costretta a rinunciare alla case galleggianti che sono finite così a Giulianova. “Abbiamo dovuto dire di no a 1.500 richieste di affitto” – spiega Ferretti – “eppure ci sono in tutta Italia: a Venezia, a Lignano Sabbiadoro, a Cattolica. E’ una cosa vergognosa!