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La spiegazione del voto

Eolico. Il consigliere Frisoni (patto civico) spiega il suo voto: sono un uomo libero

In foto: Davide Frisoni
Davide Frisoni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 16 lug 2020 22:19 ~ ultimo agg. 22:20
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L’ordine del giorno presentato nell’ultimo consiglio comunale di Rimini per dire no al progetto di impianto eolico davanti alla costa è stato bocciato. Nonostante le perplessità bipartisan, 15 consiglieri di maggioranza hanno votato no alla proposta del consigliere di minoranza Mauro. In controtendenza l’esponente di Patto Civico Davide Frisoni.Questo progetto va fermato. Poi parliamo di un nuovo progetto più adeguato, più produttivo e non invasivo.” spiega. “Sono un uomo libero. Libero nel pensiero e quindi nel giudizio – continua – Ho votato a favore dell’ordine del giorno di Gennaro Mauro (consigliere di minoranza) perché dopo aver preso visione di queste informazioni lacunose, ho più volte chiesto chiarimenti su alcuni punti, ma non ho ricevuto risposta.”

L’intervento di Davide Frisoni

Martedì scorso in consiglio comunale si è discusso del progetto di Energia Wind 2020 conosciuto come Parco Eolico (o meglio impianto eolico) e sulla decisione di fermare questo progetto. Sottolineo “questo” progetto. Perché “questo” progetto è invasivo (toppo sotto costa), vecchio come tecnologia, presentato con documentazione scarsa e manchevole di molte parti.
Tengo a precisare la mia posizione partendo dal dirvi chi sono e perché alcune volte non temo di prendere posizioni non allineate con la maggioranza.
Sono un uomo libero. Libero nel pensiero e quindi nel giudizio.
Sono un civico e come tale mi sono impegnato a sostegno di un progetto di città, di cambiamento, di innovazione e rigenerazione.
Questi sono alcuni spunti per fare capire il perché a volte sfuggo a una lettura parziale e autoreferenziale della politica.
Ho votato a favore dell’ordine del giorno di Gennaro Mauro (consigliere di minoranza) perché dopo aver preso visione di queste informazioni lacunose, ho più volte chiesto chiarimenti su alcuni punti, ma non ho ricevuto risposta.
1- chi fa gli espropri dei terreni sotto i quali passeranno i cavi che porteranno l’energia prodotta, dal mare alla centrale Terna di San Martino in Venti? (quasi sicuramente il Comune)
2- Chi pagherà gli eventuali contenziosi che si andranno a moltiplicare e che di conseguenza allungheranno di anni la realizzazione di questo impianto? (quasi sicuramente il Comune)
3- Quale la ricaduta positiva e diretta per la città e i suoi residenti? Non ci basta sapere che l’impianto produce energia per soddisfare il 50% delle esigenze di Rimini. Vogliamo ci sia scritto che quel 50% è destinato a Rimini a titolo gratuito… è molto diverso
Chiedere, come hanno sottolineato l’Assessore Montini e il Sindaco Gnassi, alla società Energia Wind 2020 di cambiare il progetto per spostarlo più lontano, o di utilizzare strutture galleggianti più moderne e produttive, vuol dire non fermare “questo” progetto. Su “questo” progetto stanno concordando le concessioni nazionali. “Questo” progetto va fermato. Poi parliamo di un nuovo progetto più adeguato, più produttivo e non invasivo.
Concordo pienamente con l’idea di Gnassi di iniziare a lavorare su un piano energetico locale. Che non sono solo le pale eoliche ma un nuovo modo di concepire la realtà.
A questo proposito in consiglio ho dato un paio di suggerimenti da attuare nell’immediato (veramente lo avevo già proposto due anni fa ma tant’è…).
1- Tutti i parcheggi pubblici, tutte le aree parcheggio private della città, dovranno essere realizzati con asfalto chiaro detto “Albino” che, soprattutto d’estate, tende ad abbassare la temperatura di una decina di gradi rispetto al calore prodotto dal tradizionale asfalto. Un impatto diretto sulla qualità ambientale.
Non solo! Essendo decisamente più chiaro necessiterà di un parco illuminante numericamente molto inferiore confronto a quello tradizionale. Un impatto diretto sui costi e sui consumi di energia.
2- Tutte le aree parcheggio dovranno dotarsi di impianti fotovoltaici (modello Fiabilandia). In questo modo da subito possiamo produrre ed usare energia pulita al servizio dell’illuminazione dei parcheggi stessi e/o di strutture pubbliche vicine. Avremo anche il vantaggio delle ombreggiature. Penso per esempio al progetto presentato (sicuramente da rivedere) delle Residenze Acer nel parcheggio ex questura di via Ugo Bassi. Sono previsti centinaia di parcheggi, a cui aggiungere tutta la superficie dei tetti dell’immobile che si pensa di destinare a funzione pubblica. In questo caso tutto l’impianto fotovoltaico potrebbe essere sufficiente a fornire l’energia necessaria sia alla “sede unica della Pubblica Amministrazione”, sia alle residenze in capo ad Acer. Investimento Green e risparmio pubblico.
Partiamo con interventi mirati per i quali intercettare finanziamenti legati al Green New Deal europeo.
Per me questo è un bel modo di fare politica. E non ne conosco altri.