Anche nella crisi post-covid restano alcune professioni introvabili
Se da una parte l’andamento delle assunzioni subisce i negativi effetti della crisi legata all’emergenza covid, dall’altra le imprese continuano a faticare nel trovare le figure professionali che cercano. Un paradosso che emerge nel Bollettino delle professioni redatto dalla Camera di Commercio. Nel mese di luglio in provincia di Rimini si prevedono 2.710 entrate professionali che arrivano a 5.780 per il trimestre luglio-settembre. Ci sono però alcune professionalità che restano troppo difficili da reperire: nel riminese si tratta degli operai nelle attività metalmeccaniche (all’appello ne mancano sei su dieci), dei conduttori di mezzi di trasporto (45,9%) e, strano a dirsi in una realtà turistica, di cuochi, camerieri e altre professioni del settore (29,3%).
Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di occupazioni stagionali in piccole e medie imprese del settore dei servizi: solo il 5% sono infatti i contratti stabili previsti a Rimini. Oltre il 40% delle richieste riguarda giovani under 30. La laurea è necessaria solo nel 10% dei casi.
A livello regionale l’andamento delle assunzioni di luglio, trainato proprio dalla stagione turistica sulla costa, si prospetta migliore della media nazionale: insieme a Trentino e Veneto la flessione rispetto allo scorso anno è contenuta tra il 19 e il 35%. In Italia è in media del 38,6%.