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L'affondo del consigliere

Il Metromare fermo al palo. Erbetta: costi di gestione alti per ripartenza

In foto: un mezzo provvisorio
un mezzo provvisorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 3 giu 2020 12:47 ~ ultimo agg. 19:27
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In una intervista rilasciata al Resto del Carlino il presidente della provincia Riziero Santi ha provato a chiarire il futuro del Metromare, fermo al palo da inizio emergenza. I mezzi ufficiali arriveranno a breve dal Belgio poi scatterà l’iter per l’omologazione che prevede anche l’utilizzo del percorso. Difficile quantificare i tempi ma, spiega Santi, è probabile che il servizio torni operativo a fine estate o inizio autunno. A servire la tratta tra Rimini e Riccione ci penserà ancora la linea 11 il cui pensionamento era già comunque posticipato al 2021. “La telenovela del Metromare continua” commenta il consigliere di Rinascita Civica Mario Erbetta che dietro l’inaugurazione di novembre con mezzi provvisori ipotizza una mossa elettorale per le imminenti Regionali. Il consigliere ripercorre poi le vicende e le critiche mosse a più riprese al Metromare come quelle relative alla sicurezza ed evidenzia come già a “metà febbraio, prima del blocco per il Coronavirus, veniamo a sapere dal nostro Presidente della Provincia che non solo non è arrivato nessun mezzo (13 milioni di euro per 9 autobus), ma che non si sa quando arriveranno e che comunque la linea 11 rimarrà in essere anche a pieno regime del Metromare perché ci si e’ resi conto che la sostituzione della stessa risulta impensabile vista la distanza del Metromare dalla costa“. Fino ad arrivare all’attualità con l’arrivo dei mezzi a giorni e i collaudi che proseguiranno probabilmente per tutta l’estate. “Per cui – sintetizza Erbetta – questa estate niente Metromare (neppure con mezzi provvisori) e linea 11 attiva che comunque rimarrà tale per molto tempo. Quindi, si sono spesi circa 100 milioni di euro per un’opera che doveva sostituire la linea 11 ma che invece alla prova dei fatti sarà un doppione con aggravio dei costi a km che Start chiederà al Comune di Rimini e con il rischio che per fare quadrare i conti si riducano le corse verso le periferie della città. Se poi pensiamo che a causa del coronavirus gli autobus potranno viaggiare solo al 30% della capienza, si capisce che il Metromare, così come è stato pensato, se si attivasse prima della fine dell’emergenza  avrebbe dei costi difficilmente sostenibili dalle casse comunali“.

Ma se avessimo aspettato a inaugurare la struttura con l’arrivo degli autobus dal Belgio non sarebbe stato meglio?” si chiede Erbetta. “Per inaugurare a fine novembre la struttura in modalità provvisoria – continua – abbiamo speso oltre 400.000 euro ed è stato solo un favore elettorale a Bonaccini. Oggi la struttura è ferma, non si sa quando riaprirà, non si sa quando arriveranno gli autobus dal Belgio e non si sa neanche se basteranno alla luce delle regole del distanziamento per il Coronavirus. Un classico caso all’italiana dove a pagare sono sempre i cittadini“.