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Le donne le più penalizzate

Genitori lavoratori e emergenza covid. Una brochure su regole e diritti

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 22 giu 2020 16:12 ~ ultimo agg. 19:22
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Un genitore può restare a casa con i figli senza perdere il lavoro? C’è l’obbligo di recarsi materialmente sul posto di lavoro o c’è il rischio di perdere l’impiego?

A dubbi e incertezze dei genitori-lavoratori e sostenerli nella difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro durante e dopo la difficile fase determinata dal Covid-19 cerca di rispondere un breve prontuario predisposto dalla Regione. Il formato è quello delle “faq”, domande e risposte, per chiarire regole opportunità e diritti di quanti,  in particolare donne, si stanno facendo carico della cura dei figli fra scuole chiuse e centri estivi o servizi educativi ancora in fase di riorganizzazione.

Info e brochure sul sito: https://www.assemblea.emr.it/consigliera-di-parita

Il documento, nato dalla collaborazione tra Sonia Alvisi, Consigliera regionale di Parità dell’Emilia-Romagna e Stefano Marconi, direttore dell’Ispettorato interregionale del lavoro Area Nord-Est, è disponibile sul sito dell’Assemblea legislativa, sezione dedicata alle funzioni della Consigliera regionale di Parità e sul sito dell’ISR.

La brochure illustra in modo sintetico e organizzato quelli che sono i principali istituti messi in campo a tutela delle esigenze di conciliazione dei genitori lavoratori:

il congedo speciale “Covid 19”;

il ricorso allo smart working (o “lavoro agile”);

il bonus baby- sitter;

la proroga del contratto a termine;

le misure previste per la conservazione del posto di lavoro, attraverso gli ammortizzatori sociali.


“Se conosci i tuoi diritti puoi affrontare con più serenità questa emergenza” – afferma Sonia Alvisi. E’ questo lo spirito dell’iniziativa che presentiamo oggi e che intende fornire strumenti a favore dei genitori lavoratori alla luce di quanto prevedono le norme contenute nel ‘Decreto Rilancio’ (D.l. 34 del 19/05/2020). In questi mesi l’attività di consulenza gratuita che forniamo dai nostri uffici ha evidenziato ancora una volta che sono le donne a pagare le maggiori conseguenze dell’emergenza determinata dal Covid-19, con un aggravio dei carichi familiari e una ancora maggiore flessibilità richiesta sul lavoro. La stessa introduzione dello smart working, adottato per la prima volta in modo generalizzato e senza regole precise, – sottolinea ancora la consigliera regionale di Parità – per le donne si è rivelata un’ulteriore forma di costrizione fra le mura domestiche, dove si sono trovate a svolgere in contemporanea i ruoli di madri, mogli, lavoratrici e pure insegnanti, a fronte di un tempo di lavoro che si è dilatato fino alle ore notturne per poter garantire la stessa produttività di prima. A preoccupare – ribadisce Alvisi – continua a essere l’alto tasso di abbandono del lavoro da parte delle lavoratrici madri di bimbi con meno di tre anni. Nel nostro Paese la nascita di un figlio rappresenta la maggiore causa di dimissione volontaria per le donne nei primi tra anni di vita del bambino. Nell’ultimo anno nel settore terziario, tradizionalmente caratterizzato dalla prevalente occupazione femminile, si parla del 74% dei casi.

“Ecco perché, precisa Stefano Marconi- in linea con la nostra mission-, riteniamo di dover fornire un’informazione sulle opportunità e le regole sul lavoro in modo che si riducano questi casi e, più in generale, le lavoratrici e i lavoratori con figli siano in grado di utilizzare tutte le leve per tutelare i loro diritti in un momento particolarmente difficile per l’occupazione. Il dialogo avviato con i rappresentanti dei lavoratori, dei professionisti e delle aziende (con il questionario “La tua opinione è importante per l’Ispettorato nazionale del lavoro” pubblicato sul sito INL) ha evidenziato problematiche legate alla complessità delle regole in materia di lavoro e rilevato diffuse richieste di ausilio nel reperire informazioni; inoltre, sono state evidenziate esigenze di semplificazione degli adempimenti necessari alla gestione corretta del rapporto di lavoro. Le stesse parti sociali richiedono spesso una intensificazione delle funzioni di promozione, anche a livello scolastico, volte ad aumentare nel nostro Paese la cultura della legalità. A tal proposito – precisa Marconi – faccio presente che “quando si telefona a un Ispettorato non ci si imbatte in un anonimo call-center, ma l’utente trova sempre il personale di sede, che, consapevole del tessuto socioeconomico della zona, può fornire preziose informazioni e risposte ai dubbi inerenti al rapporto di lavoro. La chiusura delle strutture di accoglienza dei bambini ha imposto ai genitori di rivedere i loro ritmi di vita e la necessità di impegnare più tempo per seguirli, per tali ragioni si è pensato di accompagnare i lavoratori offrendo un pacchetto di opzioni su cui poter ragionare”.