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smascherati dai carabinieri

Ruba prosciutti col fratello: "Sono cleptomane, non potete arrestarmi"

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 18 mag 2020 15:43 ~ ultimo agg. 19:43
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Sembrava un classico furto al supermercato, quello denunciato dal legale rappresentante del Conad Rio Agina di via Don Milani a Misano Adriatico, e invece è emerso qualcosa di veramente singolare. Una coppia di fratelli albanesi, residenti a Rimini, classe ’69 lei e ’72 lui, pregiudicati, più volte immortalati dall’impianto di videosorveglianza del supermercato mentre si appropriavano di prosciutti e salami per poi allontanarsi senza pagare, avevano già arrecato un danno di circa 500 euro, quando la direzione ha deciso di sporgere denuncia ai militari della Stazione di Misano.

I carabinieri, raccolte immagini e testimonianze, hanno così avviato le attività per identificare in maniera certa i due autori dei furti commessi il 7 e l’8 maggio. Il giorno successivo sono riusciti ad intervenire nella quasi flagranza del reato su chiamata al 112 della stessa direzione della Conad, che aveva notato la stessa donna aggirarsi tra i banchi e i reparti. Immediatamente giunti sul posto, i militari hanno rintracciato la donna nel parcheggio mentre cercava di avvicinarsi alla propria Mercedes per poi fuggire con a bordo il succulento bottino.

Alla vista delle divise, però, la 51enne ha maldestramente cercato prima di nascondere un prosciutto del valore di circa 200 euro sotto una macchina, poi è risalita in auto. Ma la sua fuga è stata interrotta sul nascere dai militari, che dagli accertamenti di rito hanno riscontrato il vasto curriculum della donna, gravata da numerosi precedenti per  reati contro il patrimonio. Dalle successive indagini sono riusciti a risalire anche all’identità del complice dei pregressi colpi, il fratello 48enne.

Ma la scoperta singolare è stata quella di vedersi esibire dalla donna una vera e propria “patente del crimine”: una certificazione sanitaria, rilasciata dal Centro Salute Mentale di Rimini, che attestava il suo stato patologico di cleptomane depressa, valso, secondo l’indagata, a motivare le sue condotte e a “scagionarla” da ogni furto. “Sono cleptone, guardate pure qui. Non potete farmi niente”, avrebbe ripetuto la ladra. I carabinieri di Misano hanno informato dell’accaduto la Procura per le valutazioni del caso, denunciando i due fratelli per il reato di furto aggravato in concorso, riferibile – così come ricostruito come ricostruito – anche ai due precedenti furti messi a segno il 7 e l’8 maggio.

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