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Valutare eventuali responsabilità

Pecci (Lega): i dati Rsa esigono chiarimenti su gestione dell'emergenza

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 31 mag 2020 14:38 ~ ultimo agg. 14:44
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Da inizio aprile, ricorda il capogruppo Marzio Pecci, la Lega riminese denunciava la situazione del Valloni di Rimini, dove c’è stato un alto numero di decessi e contagi per il coronavirus. E ora, alla luce dei nuovi dati diffusi dall’Ausl (45 deceduti e 140 contagiati tra gli ospiti delle Rsa riminesi) torna a chiedere conto della gestione della situazione.

“Scrivevamo anche che, in Emilia Romagna ed a Rimini in particolare, sollevare il velo, per conoscere e capire come funzionano certe strutture pubbliche è sempre molto difficile. Ora, dai dati diffusi dalla Prefettura di Rimini dobbiamo constatare, con sofferenza, che il nostro allarme e la nostra denuncia erano fondati”. “Per questo credo sia giusto affermare che ora è arrivato il momento di conoscere come si sono svolti i fatti, se ci sono responsabilità e di chi sono”.

“L’età media dei deceduti non interessa, a noi interessa la vita umana, la dignità della persona e la protezione della persona anziana che, notoriamente, è la più vulnerabile, fisicamente e psicologicamente. Abbiamo inviato, a mezzo posta elettronica certificata, il 6 aprile 2020, al Direttore della ASL della Romagna, Marcello Tonino la richiesta di consegnare ai Capigruppo del Consiglio Comunale di Rimini copia della Circolare inviata ai Sindaci ed alle RSA della situazione esistente in quel momento e che linee dettava. Il Direttore della Asl non ha mai risposto e intanto la strage dei decessi continuava ed il prezzo maggiore lo hanno pagato le persone indifese e facilmente vulnerabili”. Pecci chiede se effettivamente al Valloni sono stati rispettati tutti i protocolli.

“Abbiamo sollecitato gli organi di controllo, dall’Ispettorato del lavoro, all’Ufficio di Igiene, fino alla Procura della Repubblica, affinchè si attivassero per accertare quanto denunciavamo pubblicamente e quanto veniva riferito dagli interessati”. Ma, lamenta Pecci, risposte non sono arrivate.

“La Lega quale partito di opposizione non ha ricevuto inviti da nessun organo pubblico e neppure siamo stati contattati, ma abbiamo, in rappresentanza dei cittadini che ci hanno votato, il diritto di sapere cosa accade nelle stanze delle Autorità deputate al controllo. Certo è che il Direttore Generale della Asl ha ignorato l’istanza di accesso agli atti e non ha mai consegnato la relazione che abbiamo il diritto di conoscere”.

“Abbiamo constatato che al nostro grido di allarme abbia fatto riscontro l’unica voce del sindacato sia a tutela degli ospiti che degli operatori. Per il resto tutte le Autorità di controllo sono rimaste inattive”.

“La politica, anche – e per vero soprattutto – quella che siede sui banchi dell’opposizione, ha il diritto di consocere quali provvedimenti e quali linee guida abbia suggerito la AUSL alle strutture per anziani all’inizio della epidemia e quali misure fossero state disposte per proteggere anziani ed operatori. Se vogliamo veramente fare di Rimini la città “sicura” occorre che la sicurezza coinvolga tutti … anche gli anziani. Quando sentiamo la litania di palazzo del “nessuno sarà lasciato indietro”, ci travolge l’amarezza, perchè evidentemente Sindaco e Ausl devono aver pensato che basti non voltarsi per poter candidamente affermare che è andato tutto bene”, conclude Pecci.